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22.06.2016 - 10:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Esercenti fuori dal CdA di Lugano Turismo, Suter: «e le cifre sono sempre più rosse»

Il presidente di GastroTicino non ha gradito il rinnovo di sei undicesimi del Consiglio di Amministrazione. «Entra gente che non ha mai venduto neppure una caramella... È un sistema malato».

LUGANO - Fuori gli esercenti dal Consiglio d’amministrazione di Lugano Turismo, e Massimo Suter, presidente di GastroTicino, è infuriato. Ma prima le buone notizie, se così si possono definire: Lugano Turismo ha concluso il 2015 in quasi perfetto pareggio (con un guadagno di 2 mila franchi), e nonostante la stagione passata, disastrosa per il turismo, i numeri hanno tenuto. Se i pernottamenti sono calati del 3,9%, con un meno 71% solo nei mesi di giugno e agosto, l'erosione del turismo tradizionale è stata compensata in un certo qual modo dalla diversificazione della provenienza dei turisti. A livello ticinese, negli ultimi anni i pernottamenti sono calati dell'8%, ma l'ente turistico luganese è riuscito a rimanere stabile, limitando le perdite allo 0.07%. E questo nonostante la decisione della BNS di abolire la soglia minima del cambio franco-euro abbia creato non poche difficoltà al settore in genere. Il Consiglio d'Amministrazione è stato fortemente rinnovato, per sei undicesimi. Sono stati confermati il presidente Bruno Lepori (ex Regione valli di Lugano), Mario Tamborini (Società dei commercianti), Nicola Brivio (ex Ceresio), Lorenzo Pianezzi e Juri Clericetti (entrambi Hotelleriesuisse 3 stelle), mentre Roberto Badaracco ha preso il posto di Lorenzo Quadri, che aveva sostituito ad aprile alla testa del Dicastero turismo. Oltre a Badaracco, sono stati eletti Roberto Ferroni (imprese di trasporto), gli albergatori Carlo Fontana (4 stelle) e Giuseppe Rossi (5 stelle), Dante Morenzoni (Malcantone) e Paolo Filippini (Vedeggio). L'unico rappresentante degli esercenti, Daniele Meni, è rimasto fuori, e Massimo Suter è sbottato su Facebook. «È scandaloso che chi vive col turismo quotidianamente subendo i contraccolpi congiunturali e la continua erosione di ospiti (e non solo stranieri), si impegna a tenere aperte le proprie aziende tutto l'anno (e non solo durante la stagione estiva, limitando l'offerta ricettiva) non viene rappresentato in seno ad un CdA», ha scritto, «ma lo è ancora di più il fatto che vi siano persone che non hanno mai venduto una caramella in vita loro, settori che non finanziano l'ente turistico o addirittura quattro albergatori a fronte di zero ristoratori...» Il sistema, a suo dire, è malato, e le cifre sempre più rosse. «Tutti parlano di turismo, tutti sono portatori di soluzioni miracolose, tutti vogliono spartirsi la ricca e abbondante torta, ma a coloro che fanno viene dato il benservito», è l'amara conclusione.
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