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Cronaca
01.03.2017 - 11:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Una cittadella fortificata, le Guggen umiliate: se il Carnevale non capovolge più il mondo

Un abitante di Bellinzona si scaglia contro la società Rabadan. "Con loro non si può dialogare. Il carnevale non ha bisogno di pianificazione militare, ma della gente"

di Nicola Colombo*Dal letame nascono i fior… La società Rabadan ha preso il controllo del carnevale, trasformando il centro in una cittadella fortificata presidiata da agenti e telecamere. In nome di una presunta sicurezza abbiamo giustificato la progressiva chiusura della città e il pagamento di un’entrata, ci siamo lasciati perquisire e controllare. Ora, che nemmeno Mary Poppins può più entrare con il suo ombrellino, realizziamo che questo ha annientato il carnevale. Sono spariti i gruppi satirici, i teatrini comici, le piccole bande musicali, i costumi fantasiosi e le maschere elaborate. Sono assai rare le scenografie e gli allestimenti nei locali. Il carnevale non capovolge più il mondo. Sono le disco-tendine rifinite a panneaux a farla da padrone, e la massa di ragazzi peluche che del carnevale non sa nulla. L’umiliazione delle Guggen cresce ogni anno ed è sempre più difficile trovare un luogo dove possono suonare, senza essere inondate dal ritmo incalzante e sintetico degli altoparlanti. Cosa ne sanno dell’impegno di questi musicisti i ragazzini infoiati, che transitano urtando i suonatori, con i trombettisti che rischiano di farsi spaccare i denti? La musica suonata dal vivo da dilettanti e semi-professionisti è emozionante e genuina, ma tecnicamente non può competere con quella commerciale, remixata in studio e diffusa con amplificatori da migliaia di watt. Come abbiamo fatto ad appiattire così questo rito millenario, che anche il Cristianesimo ha dovuto assumersi e assimilare? Come ha potuto, questo evento così profondo, farsi manipolare da una società privata, che ne ha preso il controllo assoluto? Dialogare con la società Rabadan non è più possibile, sarebbe come tentare di convertire una dittatura alla democrazia. Il carnevale non richiede pianificazione militare, non servono impianti audio-luci sofisticati e neppure investimenti incondizionati per garantire sicurezza e trasporto pubblico. Il carnevale ha bisogno di cultura, va fatto rinascere dal basso coinvolgendo tutta la città da Preonzo a Gudo. Il carnevale deve ripartire dalla gente, essere animato dai più creativi, promosso da commercianti ed esercenti, gli unici a poterne limitatamente lucrare. Saturnus Sterculius *fabbro di Bellinzona con a cuore il Carnevale (dal profilo Facebook della candidata al Municipio per il Noce Fallon Ciapini)
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