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28.11.2017 - 11:180
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

L'Adria resta a terra. E a Lugano non sono convinti, "quattro mesi fa erano solidi..." Possibile una segnalazione al Ministero Pubblico

L'Ufficio Federale dell'aviazione ha revocato la licenza di volo alla compagnia, che ieri ha parlato di moratoria concordataria: dunque, stop ai voli da e per Ginevra. Merlo e Borradori si chiedono cosa sia successo, oggi si riunisce il CdA, intenzionato a volerci vedere più chiaro

LUGANO – La crisi improvvisa della Adria, che ieri ha annunciato che richiederà una moratoria concordataria per cercare di evitare il fallimento, oltre ad aver avvisato i dipendenti che dovranno lavorare a dicembre senza certezza di stipendio, per salvare la compagnia, ha lasciato tutti di stucco. E oggi ulteriori brutte notizie…

Interpellato da liberatv.ch, il neo direttore dello scalo di Agno Maurizio Merlo ha detto, sorpreso, che Darwin “era una compagnia solida e non capisco come possa essere successo che nello spazio di quattro mesi la nuova proprietà si veda costretta a chiedere la moratoria concordataria”.

L’aeroporto, sempre ieri, in una nota parlava dei voli che sarebbero stati effettuati regolarmente: questa mattina, appunto, un’altra brutta sorpresa. Gli aerei da e per Ginevra non decolleranno, per la giornata di oggi di sicuro, probabilmente anche per le prossime. A imporre lo stop l’Ufficio Federale dell’aviazione, che ha revocato la licenza di volo alla compagnia.

“Darwin è stata ceduta non più di quattro mesi or sono a una compagnia in buona salute: dunque com’è possibile che in così poco tempo si sia giunti a questo punto? Solo pochi giorni fa i dirigenti di Adria/Darwin lasciavano aperte tutte le speranze per il collegamento su Ginevra adducendo come unico ostacolo un problema di natura burocratica non insormontabile. Ma immagino che la scorsa settimana sapessero già della precarietà della situazione finanziaria di Darwin”, ragiona sul Corriere del Ticino il sindaco di Lugano Marco Borradori, che si dice rammaricato per i posti di lavoro che comunque saranno persi, anche se la compagnia si dovesse salvare (Adria ha indicato che ne servirebbero 100-120, dunque almeno 80 persone perderebbero il posto).

Da parte sindacale, l’OCST aveva già espresso dubbi. “I sospetti che avevamo esternato nei giorni scorsi, ossia di essere in presenza di un’imprenditorialità decisamente approssimativa da parte di chi ha acquistato Darwin Airline si sta purtroppo rivelando reale”, constata Lorenzo Jelmini. Oggi il sindacato si incontrerà coi dipendenti.

Sempre in giornata, alle 14, è in agenda (casualmente, ma ora più che mai puntuale) una riunione del CdA di Lugano Airport. Al quale l’improvvisa crisi non convince, dunque è possibile una segnalazione al Ministero Pubblico per saperne di più.
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