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Cronaca
10.10.2018 - 09:000

LAC-Finzi Pasca, titoli di coda? Borradori, "punto di non ritorno", Bignasca insiste per un incontro

"Era un tentativo, forse l'ultimo, di cercare di trovare una soluzione", dice il sindaco, ma il Consiglio Direttivo ha detto no. Il consigliere comunale leghista: "Daniele è un'eccellenza, il LAC è di tutti"

LUGANO – LAC-Finzi Pasca, the end? Gli eventi degli ultimi due giorni, ovvero la conferenza stampa in cui l’artista faceva capire di volere la chiave del centro (dire la sua, insomma) e la replica del Comitato Direttivo dell’Ente autonomo che non ha nessuna intenzione di sedersi a un tavolo e anzi lo ha invitato a dire se vuole andarsene, sembrerebbero non dare spazio a ulteriori chiarimenti.

Ne sono consapevoli anche i protagonisti. “Se per non farci entrare ci offrono uno spazio vicino, a cosa serve? Ci tenete vicino per non averci in casa?”, aveva detto con amarezza Finzi Pasca, che puntava a una visione e una collaborazione più ampia. 

Marco Borradori, per cercare ancora una volta di far andare d’accordo le parti, aveva proposto un incontro fra Municipio, vertici del LAC, Compagnia ed anche LuganoinScena, ma come noto, il Direttivo ha risposto picche.

Ed ora Borradori, quasi, allarga le braccia, al microfono della RSI. “Era un tentativo, forse l’ultimo, di cercare di capire, di mediare, di trovare una soluzione. Il dialogo magari non porta a una soluzione ma di sicuro il rifiuto di esso porta ancora meno ed è peccato. Provo un sentimento di tristezza, temo che siamo arrivati a un punto di non ritorno. Queste diatribe sono state considerate molto male anche dagli sponsor, hanno portato un che di ridicolo che non fa bene, se si andasse avanti a rimetterci sarebbe il LAC, che è di tutti coloro che hanno a cuore la cultura. Ed essa va in contrasto con una porta chiusa, Municipio e Consiglio Comunale avrebbero avuto diritto a un incontro. Mi resta l’amaro in bocca”.

“Ma come? Già finite le nozze?”, si chiede, quasi ironicamente, Tiziano Galeazzi dell’UDC.

Invece ad appoggiare il sindaco, il suo partito, la Lega, con Boris Bignasca: “Il LAC non è di Gagnon, non è del consiglio direttivo e nemmeno del direttore di LuganoinScena. Quindi i signori fanno il piacere di andare in Municipio e poi in consiglio comunale, prima di giocare con i soldi dei contribuenti, che ricordiamo hanno pagato 250 milioni per il gioiellino LAC e che sborsano ogni anno altri 5 milioni al suddetto ente. Senza poi calcolare i sussidi milionari agli altri enti connessi. È ora dunque di trovare una soluzione ragionevole con Finzi Pasca, che in mezzo a tutto rappresenta comunque un’eccellenza locale ed internazionale. E basta con i comunicati stampa fatti da funzionari che sono pagati per far funzionare le cose e non per distruggerle”. 

Un appello che pare lungi dall’essere accolto: qualcuno cambierà idea?

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