AIROLO – Incredulità, dispiacere, dolore. Sono i sentimenti che si mescolano dopo la tragedia che ha visto morire un operaio 40enne investito da un TILO mentre effettuava alcuni controlli (un collega 39enne è in ospedale).
Non si può morire così, sono le prime parole a cui si pensa. Non è giusto perdere la vita in una mattinata di inizio febbraio, una di lavoro come le altre. Per quanto si potrà arrivare a una spiegazione della dinamica, il lato più umano non avrà mai una risposta.
E fa ancora più male pensare che, come riferisce tio, l’uomo era solito dire che sui binari non si deve fare gli eroi bensì prestare attenzione. Che crudele fatalità.
Aveva 40 anni, era originario del Salento, aveva militato nell’esercito italiano. Era sposato e aveva due bambini piccoli, che ora si trovano, all’improvviso, senza padre. Una famiglia spezzata dal dolore.
Da diversi anni lavorava per una ditta che si occupava di sicurezza ferroviaria, era appassionato di calcio.