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Cronaca
16.03.2020 - 09:390

Coronavirus, l'appello di Gianni: "Non è un gioco, mio padre è morto. Io l'ho sottovalutato. Voi non fate come me"

Gianni Zampino, 40enne di Torino racconta il suo dramma: "Sembra un film dell'orrore, ma è realtà. Mi chiedo come si fa a sconfiggere un avversario che non si conosce"

TORINO – Il suo nome è Gianni Zampino, ha 40 anni ed abita a Torino. Da una decina di giorni la sua vita è letteralmente cambiata, "stravolta da questo maledetto coronavirus", dice in un video-messaggio, trasmesso dal TG1, con il respiratore ancora attaccato alla bocca.

"Fino a pochi giorni fa – racconta –, la mia vita trascorreva molto tranquillamente: lavoravo, mi prendevo cura di mio papà e cura dei miei hobby. Una vita normale, come quella di tanti voi. Devo dire che, come tanti, ho sottovalutato questo maledetto virus. Ho pensato a un discorso politico, a una bufala, ma sinceramente non ho fatto nulla per evitare di contrarlo e nel frattempo ha ucciso la persona più cara:mio papà".

"Tutti – spiega Gianni – dicono che è normale influenza, ma vi posso dire che non è così. Entra dentro di te, si impossessa di te e ti prende i polmoni e le vie respiratorie. La cosa più brutta è che non è conosciuta e mi chiedo come si fa a sconfiggere un avversario che non conosci. C'è troppa ignoranza, troppe poche sono state le informazioni fornite. Fate attenzione, restate in casa, state con le vostre famiglie, leggete un libro o guardate la televisione...".

Poi, l'appello a tutti: "Dovete capire che non è un gioco. Io passo le notti con il respiratore, non riesco a dormire. La mia vita è stata stravolta e mi auguro che nessuno più possa provare le sofferenze che ho provato io. Sembra un film horror, ma purtroppo non lo è...".

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