CRONACA
"Non possiamo indebitarci per pagare i debiti"
Il grido d'aiuto di un commerciate del Luganese: "ccorre un profondo ripensamento degli equilibri dei costi legati alle attività commerciali"

LUGANO - Umberto Rezzonico ha due negozi a Lugano. È uno dei tanti commercianti che si sono trovati in difficoltà a causa della chiusura forzata delle loro attività dovuta alla pandemia. E ci ha raccontato i suoi timori e le sue preoccupazioni.

“Faccio parte di quella categoria di commercianti – spiega - che hanno investito tutte le loro risorse per far crescere e sostenere la propria attività, negli ultimi anni ci siamo confrontati con innumerevoli difficoltà, purtroppo questo ennesimo duro colpo rischia veramente di metterci definitivamente al tappeto. Non nutro grandi speranze che tutto si rimetta rapidamente in moto una volta conclusa l’emergenza, la ripresa sarà molto lunga e lenta e senza adeguate misure di sostegno che coinvolgano tutti gli attori difficilmente troveremo le risorse per continuare le nostre attività”.

 

Le faccio due semplici esempi, aggiunge Rezzonico: “Ho avanzato la richiesta presso una banca che in questi giorni sta sventolando ‘il pacchetto supporto PMI coronavirus’ di pagare unicamente gli interessi ipotecari congelando momentaneamente l’ammortamento del debito che ho contratto in precedenza per le mie attività commerciale. Mi hanno risposto di utlizzare il credito Covid  per rimborsarlo, per cui il loro ragionamento è: accendere un nuovo credito per ammortizzare il debito già in essere.Ho pure richiesto al mio locatore di venirmi incontro con l’affitto, ma”…

 

Questo è quello che Rezzonico si è visto rispondere: “Siamo ben coscienti del difficile momento a causa della forzata chiusura dei commerci. Presumo lei abbia già fatto i necessari passi per chiedere gli aiuti preposti dal Governo per il lavoro ridotto ed anche il credito in banca (garantito dalla fideiussione da parte dello Stato)  così da poter far fronte ai pagamenti. Da parte nostra possiamo concedere una dilazione sul pagamento fermo restando che la pigione resta comunque dovuta”.

 

Francamente, conclude il commerciante luganese, “non riesco a capire o meglio accettare che l’unica via percorribile sia quella di un nostro ulteriore indebitamento con delle prospettive molto difficili. Ribadisco che occorre un profondo ripensamento degli equilibri dei costi legati alle attività commerciali e se vogliamo far sopravvivere una parte importante del tessuto sociale dobbiamo tutti mettere mano al borsino”.

 

Un appello importante, che sicuramente sarà condiviso da centinaia di piccoli commercianti che la bufera economica della pandemia rischia di mettere in ginocchio.

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