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Cronaca
07.07.2020 - 17:240

Garzoni: "Dopo il lockdown c'è stato un eccesso di decessi per patologie non Covid"

Cio è dovuto ai ritardi di chi soffriva di malattie croniche e ha aspettato troppo prima di andare dal medico nel pieno picco dell'epidemia

BELLINZONA – Oggi i nuovi contagiati di Coronavirus sono stati 4 in Ticino, in Svizzera se ne registrano 54 con tre ospedalizzazioni. Rispetto a quella che è stata definita la prima ondata, quel che colpisce in questo nuovo aumento di casi è proprio lo scarso numero di ricoveri.

Virus meno virulento? A dire il vero, secondo gli esperti, questioni di numeri ed è Christian Garzoni, direttore sanitario della Clinica Luganese Moncucco a ripetere a tio.ch quel che si dice nelle conferenze stampa. Ovvero, che all’apice della crisi venivano testate solo le persone con sintomi gravi, la maggior parte delle quali finiva in ospedale. Oggi chi ha sintomi anche lievi fa il test e se è positivo si attiva il contact tracing.

Al di là di questo, interessante e inquietante un’osservazione di Garzoni: “(molte persone, ndr) avevano malattie croniche e hanno tardato ad andare dal medico. Infatti, subito dopo il lockdown, c’è stato un eccesso di decessi dovuto alle patologie non-Covid, proprio a causa di questi ritardi”. Insomma, si messo l’accento ‘solo’ sul Coronavirus, rimandando per esempio le operazioni e tanti pazienti hanno rinunciato ad andare a farsi visitare, per paura di contrarre il virus. Rischiando e qualche volta perdendo poi la vita.

Garzoni ad ogni modo teme che il virus torni a colpire con forza in autunno, quando si dive all’interno.

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