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26.10.2020 - 16:490
Aggiornamento: 17:10

Mascherine obbligatorie anche all'esterno, stop agli sport amatoriali, ristoranti con tavoli da quattro

"Non abbiamo voluto aspettare le misure di Berna, che verranno comunicare mercoledì". Si è adeguato anche il sistema ospedaliero, con un aumento di letti Covid. i ricoverati hanno in media 70-74 anni e spesso hanno malattie pregresse

BELLINZONA - Lunedì di conferenza stampa a Palazzo delle Orsoline. Per aggiornare sulla situazione relativa al Covid, presenti in aula Norman Gobbi, Presidente del Consiglio di Stato, 
Raffaele De Rosa, Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità e Giorgio Merlani, Medico cantonale.

Norman Gobbi: "Mascherine, ristoranti e sport, ecco le novità"

"Il monitoraggio resta continuo. Il nostro approccio on cambia, con misure giuste al momento giusto, per avere la vcertezza che la popolazione le accetti e le metta in att. Tutti devono sopportarle e supportarle, abbiamo bisogno della collaborazione attiva di tutti. Il Consiglio Federale comunicherè le sue decisioni mercoledì, dopo una consultazione effettuata nel weekend. Ma noi vogliamo agire prima, con altre misure, un passo avanti ragionato".

"Estendiamo l'obbligo di indossare la mascherina anche all'esterno dove non si può mantenere a distanza. Era un invito che rivolgevamo, ora lo scriviamo nero su bianco. Sono obbligatorie in manifestazioni e mercati".

"Saranno vietati gli eventi privati con più di 15 persone che non possa garantire i piani di protezione".

"Sospendiamo gli sport di contatto amatoriali. Alcune federazioni hanno già agito e questa misura ci è parsa proporzionata. Fanno eccezione gli allenamenti dei bambini e dei ragazzi e l'educazione fisica".

"Nella ristorazione si chiedono posti separati di un metro e mezzo, con un massimo di quattro persone al tavolo, a meno che siano genitori con figli. Tra un tavolo e l'altro dovrà esserci un metro e mezzo".

"L'obbligo della mascherina entrain vigore domani, il resto dopo domani, fino al 30 novembre".

"A chi è a rischio chiediamo di limitare il più possibile di frequentare posti affollati, al di là delle misure. Le scelte giuste ci proteggono, aiuterà a proteggere anche la nostra società economica. Non possiamo controllare ogni aspetto della vita, non vogliamo adottare misure non sostenibili economicamente, socialmente e umanamente, ma ci appelliamo alla responsabilità di ciascuno".

"Ci affidiamo a Merlani e al gruppo operativo. Questa mattina abbiamo discusso e i dati ci hanno portato a intervenire in maniera proattiva rispetto a Berna. Si pensava che dicessero già qualcosa, invece hanno lanciato una consultazione, con misure che vanno oltre a quello che ci aspettiamo. Al momento non siamo in situazione straordinaria per cui le scelte vanno ai Cantoni. Il gruppo operativo e tecnico ci ha dato un elenco di misure, che abbiamo adottato. La popolazione è destabilizzata, noi dobbiamo dare certezze e le chiediamo ai nostri esperti. Vogliamo dare sicurezze ma anche proporzionalità".

"Dall'EOC e da Moncucco abbiamo ricevuto proposte che ricalcavano quelle che ci ha inviato il Medico Cantonale e che abbiamo adottato. Trovo importante è andare passo per passo, dalle cifre però vediamo un'evoluzione, con i nuovi positivi che aumentano. La maggior parte non ha bisogno di andare in ospedale ma possono infettare altre persone. Più si diffonde il virus più aumentano comunque gli ospedalizzati, dobbiamo gestire la situazione senza far andare in sovraccarico il sistema ospedaliero. I sanitari sono stati già eroi una volta e vogliamo tutelarli. Le misure di Berna? Vedremo cosa verrà deciso, abbiamo sensibilità diverse tra i membri e tra i Cantoni. Potrà anche decidere di entrare in situazione straordinaria, se vorrà limitare la possibilità di muoversi dei Cantoni".

De Rosa: "Aumentati i letti nei reparti Covid"

"La pressione da noi arriva da Nord e da Sud, per questo abbiamo deciso di muoverci senza attendere o speculare sulle decisioni del Governo federale attese per mercoledì Dobbiamo prendere sul serio le cifre delle ospedalizzazioni, la situazione è molto seria, e ogni giorno conta. Questo perchè potremo vedere solo tra un paio di settimane l'efficacia delle misure che prenderemo oggi".

"Nessuno vuole il lockdown, per questo vanno intraprese misure passo per passo. Sono compromessi o rinunce sopportabili a tutela della società Dobbiamo evitare di ricorrere a misure drasiche, salvaguardando l'economia, mantenendo viva la vita sociale e lavorando per non sovraccaricare gli ospedali. Molti cittadini già applicano le misure, ma non è sufficiente. Dobbiamo appellarci a tutti, impegnarci tutti insieme per rallentare la crescita dei contagi, per far di tutto per evitare un lockdown devastante. Da solo il virus non rallenterà. dobbiamo mettere in pratica tutto quanto abbiamo imparato. Limitiamo i contatti, riduciamo il numero di essi, mettiamo in pratica il distanziamento fisico e l'igiene, usiamo correttamente la mascherina. Essa non deve trasformarsi in una scusa per lavare una volta in meno le mani o a non tenere le distanze: vanno applicate tutte".

"Il Governo ha adottato anche altri dispositivi, l'adeguamento del sistema ospedaliero con l'aumento dei letti nelle strutture Covid".

"Dobbiamo essere pronti con un sistema ospedaliero che ci permetta di arrivare di sicuro a fine anno, è importante capire che siamo all'inizio anche dell'arrivo dell'influenza stagionale, delk freddo e delle attività al chiuso. Bisogna tenere sulla lunga durata".

"Era deciso che avremmo avuto una seduta straordinaria, nel weekend siamo stati in contatto coi colleghi per dare una risposta alla consultazione del Consiglio Federale".

"Nella prima ondata si erano predisposti 700 letti, un centinaio nelle cure intense. Ora abbiamo una sessantina di posti di cure intense, oltre alcuni al Cardiocentro e quelli acuti. Nella fase 2 ci aiuteranno l'ospedale Italiano e quello di Faido, la terza fase parla anche di riabilitazone. Il personale d'estate ha potuto recuperare energia, l'EOC ha fatto formazione, per cui sono pronti. Li ringraziamo per quello che hanno fatto nella prima fase e per quello che faranno ora, per una fase che sarà molto lunga".

"il risultato delle misure si vede dopo 14 giorni ma non vuol dire che per due settimane si sta fermi, monitoriamo continuamente la situazione e i dati e se serve interveniamo".

Merlani: "La percentuale dei positivi è alta"

"Tra ieri e oggi abbiamo 147 pazienti positivi. Il lunedì mattina si ha sempre un dato minore perchè di domenica si fanno meno tamponi, non vuol dire che c'è stato un rallentamento. Anzi di solito al martedì si ha uno dei dati più alti della settimana. Aumentano i ricoverati, 15 in più nelle ultime 24 ore, per un totale di 80 e 6 in terapia intensiva. Abbiamo un tasso alto di ricoverati ma basso di intubati, si sa che di solito vanno dal 15-20%. Sembra si tenda a ricoverare prima, facendo arrivare in ospedale persone meno compromesse di salute rispetto a quelle che venivano ricoverate a marzo, non vuol dire che il virus è meno potente. A volte vengono ospedalizzati per precauzione".

"I positivi sono il 27%, una cifra ben elevata, a settembre eravamo attorno all'1%. Questo weekend si è comuque testato di più rispetto ad altri fine settimana. Ma quel che non è bello è vedere la percentuale dei positivi che cresce".

"In Ticino ci sono dei focolai qua e là, come nel resto della Svizzera. Il contact tracing fatica a chiamare tutti il giorno stesso, ripeto che se qualcuno ha sintomi sospetti vale come positivo sino a prova contraria, dunque sta isolato e evita contatti. In caso di positività, sta isolato anche dalla famiglia, redigendo la lista dei contatti stretti, con numero di telefono per far risparmiare tempo al contact tracing".

"I pazienti ricoverati sono delle stesse tipologie di quelli di marzo, con età che si alzano e con malattie pregresse, come nella prima ondata. L'idea nei prossimi giorni è di dare un resoconto settimanale specifico sul Cantone. A Moncucco i ricoverati hanno in media 74 anni, a Locarno 70 anni. In buona parte hanno anche altre malattie ma non vuol dire che il 100% siano anziani e malati, anche chi è in buona salute finisce in ospedale e più aumentano i casi più aumentano le possibilità che chi sta bene si ammali".

"Il test rapido fa sì che tra il tampone e il risultato passino solo 15 minuti, contro un'ora o due del tampone. Non siamo così sicuri che se è positivo lo sia al Covid, se è negativo non ne siamo del tutto sicuri. Aiuta in condizioni particolari, ma il test di riferimento è il tampone. Lo svantaggio di esso è che la tempistica non è ottima, a volte il risultato arriva dopo 24 ore. Il problema è il tempo che passa tra quando si riceve la lista dei positivi, a livello di contact tracing, e quando si riesce a contattare tutti i contatti stretti".

"Tutto quanto stiamo facendo è per non portare le terapie intensive al collasso. Non si può dire che non avverrà mai, il Governo non farebbe riunioni straordinarie per mettere misure che limitano comunque la libertà se non ci fosse in palio qualcosa di davvero importante. Quando le curve salgono, è ovvio che chi ha raziocinio agisce".

 

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