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30.11.2020 - 14:510

Quando un nubifragio devastò il Mulino. La famiglia Fontana ricostruì tutto

La redazione del Caffé ha dedicato una lettera di sostegno all'attuale direttore della struttura andata distrutta nemmeno una settimana fa da un incendio, ricordando un episodio sepolto nelle cronache

MAROGGIA - Non è passata nemmeno una settimana dal devastante incendio al Mulino di Maroggia. I pompieri sono ancora sul luogo, per mettere in sicurezza quel che è rimasto e sgomberare le macerie.

La voglia di ripartire c'è, così come la solidarietà dell'intero Ticino. Ma un incoraggiamento speciale a Alessandro Fontana, direttore del Mulino, arriva da una missiva firmata dalla redazione del Caffé, che ricorda un tragico episodio da cui l'aziende seppe rialzarsi.

"Ci vogliono il coraggio e la tenacia dei veri imprenditori per risollevarsi dalle macerie ancora fumanti del Mulino di Maroggia e guardare al futuro", si legge.

Ma, per la redazione del domenicale, a Alessandro Fontana basterà guardare la storia della sua famiglia. "Suo padre, Luigi Fontana, nel 1998 si trovò davanti ad un’altra terribile calamità, quando il Mulino venne devastato da un violento nubifragio. Lui credeva nella sua azienda, si rimboccò le maniche e ricostruì tutto". 

Chi ricorda questo avvenimento? Non è molto noto alle cronache. "Forse non tutti sanno che nel tardo pomeriggio di sabato 1° agosto 1998 una violentissima grandinata localizzata sulla Val Mara e su Maroggia, seguita da un nubifragio allagava completamente il mulino rendendo inservibili i macchinari, distruggendo le scorte dei prodotti finiti e recando gravi danni agli immobili", racconta Loonity, la "piattaforma e-commerce che promuove il commercio locale in maniera equa e solidale".

Le stesse parole le riportano numerose aziende e ristoranti che avevano scelto le farine del Mulino per il loro commercio. Un episodio forse sepolto nella polvere degli annali, che ora non può che dare coraggio a Alessandro Fontana. Oppure fargli pensare "ma tutti a noi", accanirsi sul pensiero della sfortuna. Lo stato d'animo del direttore del Mulino, raccolto in varie interviste, è positivo, la voglia di non lasciare Maroggia c'è.

Le iniziative a sostegno sono molte, probabilmente l'esistenza di Internet sta creando una solidarietà tangibile che vent'anni fa era impensabile, per i mezzi di comunicazione disponibili allora. 

 

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