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18.12.2020 - 15:340
Aggiornamento: 15:57

Per le stazioni sciistiche decideranno i Cantoni. Questa volta Sommaruga dice che i Cantoni sono tutti d'accordo

Berset parla anche di un nuovo tipo di test rapido che permetterà di farsi testare prima per esempio di andare a trovare qualcuno all'ospedale o nelle case anziani

BERNA - Ristoranti, strutture per il tempo libero e sportive chiusi, negozi con limiti, per quanto concerne le stazioni sciistiche decideranno i Cantoni: è quanto hanno annunciato i Consiglieri Federali nell'attesissima conferenza stampa di oggi a Berba. 

Sommaruga: "Tutti i Cantoni sono d'accordo"

"C'è unità da tutti i Cantoni e questo mi fa molto piacere, siamo forti e dobbiamo agire uniti. Ci piacerebbe che la crisi passasse e potessimo stare con parenti e amici ma in realtà i contagi sono alti e il personale è al limite. Qualcuno deve piangere i propri cari e questo non aiuta per il morale".

"Dunque sono state prese le misure annunciate: ristoranti chiusi, così come impianti sportivi e per il tempo libero, i negozi avranno dei limiti".

"Ovviamente monitoreremo anche durante le vacanze, prima della fine dell'anno vogliamo fare un bilancio intermedio e valutare come starà andando. La prima valutazione intermedia sarà il 30 dicembre, dove valuteremo gli effetti delle misure adottate settimana scorsa e oggi. A inizio gennaio speriamo che le cifre scendano, sennò vedremo di aggiungere altre misure".

"Chiedo a tutti di essere solidali, per molti sarà difficile essere soli, con la riduzione dei contatti. Ci saranno anche degli aiuti".

"Le misure decise oggi vanno molto in là. Nei Cantoni dove queste misure sono state prese nelle ultime settimane ciò ha contribuito a ridurre i contagi. Per il Consiglio Federale era importante fare questa stretta, che è difficile per molti, anche indipendenti e per le persone che vivono in questo paese. Ma nel contempo permette a questa gente di respirare un po', se servirà andremo oltre, però ci sembra già incisivo quanto fatto".

"Bisogna ridurre i contatti. Nei negozi ci sarà meno capienza, per cui un giro di vite riguarda anche loro".

"La situazione di partenza dice che i contagi sono molto elevati, per cui non basta una stabilizzazione, devono scendere perchè gravano sul sistema sanitario. Speriamo che il segnale di stabilizzazione di questi giorni continui. Coi Cantoni, noi Consiglieri Federali eravamo concordi che servissero misure. Non abbiamo fatto tutto quello che ci hanno chiesto ma quel che abbiamo deciso dovrebbe davvero aiutarci nelle prossime settimane".

Berset: "Per le stazioni sciistiche responsabilità dei Cantoni"

"Il virus non sta rallentando come vorremmo, soprattutto il personale curante negli ospedali e nelle case di cura non ce la fa più, per l'onere fisico e per i problemi dovuti a dover rimandare operazioni non urgenti di giorni o settimane. L'evoluzione va addirittura al rialzo, la situazione è critica, perchè siamo già a un livello alto, se fosse basso sarebbe diverso. Per cui dobbiamo prendere provvedimenti perchè la situazione non si correggerà da sola".

"Vogliamo arrivare al tasso di riproduzione dello 0,8, dunque da martedì attiveremo la tappa successiva, con misure molto dure che abbiamo dovuto adottare per prendere in mano la situazione".

"Per quanto concerne le stazioni sciistiche, saranno i Cantoni a decidere se vogliono aprire o no. La responsabilità di scegliere è notevole, con gli ospedali pieni è un rischio mettere persone sulle piste che possono infortunarsi. I ristoranti e i negozi anche delle stazioni sciistiche dovranno rispettare i limiti. Abbiamo precisato quali sono i termini per tenerle aperte, sappiamo che alcuni Cantoni sono al limite o l'hanno superato, pensando alle capacità ospedaliere. Tocca ai Cantoni mettere in atto le decisioni, i criteri riguardano il contact tracing e la capacità degli ospedali. Sono stati i Cantoni a chiedere di poter decidere".

(aggiunge Gerber: "L'ordinanza non è stata modificata, non ci sono valori di riferimento fissi, gli indicatori li conoscente. Si è scelto di dare ai Cantoni la possibilità di decidere")

"Chiediamo di ridurre i contatti, questo vale anche nelle stazioni sciistiche, che avranno i ristoranti chiusi e i negozi chiusi dopo le 19. I Cantoni se lo vogliono potranno chiudere addirittura i comprensori, hanno chiesto loro la responsabilità, se la sono assunta, ora dovranno applicarla".

"I test rapidi hanno permesso di aumentare il numero dei test. Ne abbiamo trovati altri, meno invasivi e più rapidi e abbiamo modificato l'ordinanza in modo che dalla prossima settimana ci si potrà far testare anche da asintomatici, se si va per esempio a trovare qualcuno in casa anziani o in ospedale. Ricordatevi che però il test rapido negativo riguarda solo quel momento, non il giorno dopo. E comunque dovranno essere tenute mascherine e distanze".

"Le decisioni che applichiamo devono tener conto dell'opinione degli esperti, ma non sono loro a decidere. La situazione è grave e le misure ci paiono adeguate, se continuasse a essere negativa si potrebbe inasprire".

"Il sistema a semaforo vorrebbe dire che si introdurrebbero degli automatismi su alcuni criteri. Per superare una crisi, in uno sviluppo con molte incognite, è difficile applicarlo. Abbiamo dei valori di riferimento che ci permettono di prendere decisioni politiche, le possibilità di inasprire o meno sono prese sulla base di questi indicatori".

"Si tratta di una chiusura totale dei ristoranti, li facciamo chiudere da martedì perchè hanno delle riserve e degli stock. Devono prepararsi a tener chiuso un mese. Il Consiglio Federale ascolta gli esperti, ma siamo noi ad addossarci le responsabilità delle decisioni, per questo abbiamo deciso di lasciare questi giorni".

"Andrò a sciare? Domanda difficile, ho annullato le mie vacanze sulla neve. Magari dopo gennaio ricomincerò a sciare. I Cantoni sono competenti per sapere se possono aprire o no, sanno loro quanto gli ospedali sono pieni. È un segnale che abbiamo sentito dagli ospedali, ma i Cantoni si sono battuti per ottenere questa responsabilità".

"Per quanto concerne i vaccini, sarà Swissmedic a omologarlo. I Cantoni devono essere pronti da inizio anno prossimo. Bisognerà capire chi avrà accesso al vaccino. Ma non tutto sarà risolto: ci vorrà una diffusione estesa del vaccino tra la popolazione per far avere un effetto, per i prossimi mesi dovremo farcela con le nostre forze".

"L'incidenza è due volte sopra paesi che avevano prima situazioni gravi, ora la peggiore è nostra. Dobbiamo far scendere le cifre, sennò il tutto non è positivo".

Parmelin: "Vogliamo garantire che si possa ripartire, quando ci sarà il vaccino"

"Abbiamo dovuto prendere le misure per difendere la popolazione. Ci saranno ripercussioni ecomomiche, l'aiuto per le  la procedura sommaria concernente l’indennità per lavoro ridotto (ILR). Lo estenderemo anche a chi ha un rapporto di lavoro di durata limitata e agli apprendisti. Cambieranno alcune questioni, entreranno in vigore dal primo gennaio".

"Vogliamo aiutare anche chi ha un salario basso, un reddito fino a 3'470 franchi, avranno diritto a un ILR del 100%. Sopra e per perdite parziali varranno altre percentuali".

"Vogliamo mantenere i posti di lavoro per dare alle aziende le migliori condizioni possibili quando si potrà ripartire. L'esperienza fatta durante la prima ondata mostra che si può ripartire, tanti settori lo hanno fatto. Certo, la situazione è tesa e le conseguenze economiche della seconda ondata si sentono e si sentiranno. Ma le aziende si adegueranno a questa nuova situazione. Anzi, circolano i vaccini, presto arriveranno anche in Svizzera e questo ci permette di vedere una ripresa nel 2021".

"Per questo vogliamo proseguire gli sforzi a favore dell'impiego per permettere alle aziende di ripartire in modo rapido. La procedura semplificata per il lavoro ridotto è prorogata fino a fine marzo, per facilitare il lavoro di aziende e autorità, permettendo ai diretti interessati di ricevere un aiuto".

 

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