CRONACA
Un sorriso per le future Officine, gli impiegati saranno il 30% in più
Le FFS hanno comunicato al Consiglio di Stato che intendono far lavorare a Castione 300 persone, non 200-230 come inizialmente previsto, con una sessantina di apprendisti da formare
Foto d'archivio, dove sorgeranno le Officine. Tipress/Alessandro Crinari

CASTIONE - Le nuove Officine di Castione impiegheranno almeno 300 persone a tempo pieno, ben più delle 200-230 citate nella Dichiarazione d’intenti sottoscritta fra le parti (Ferrovie, Cantone e Città di Bellinzona) del 2017. Si tratterà di un 30% in più di lavoratori che avranno un posto!

La notizia è stata comunicata dalle FFS al Consiglio di Stato nelle scorse ore.

Gli impiegati avranno profili all’avanguardia, con profili specialistici riguardanti ad esempio la polimeccanica, l’ingegneria e la diagnostica e si formeranno circa 60 apprendisti. 

Probabilmente aumenterà anche l'investimento dai 360 milioni previsti a circa 400, con le FFS che copriranno la differenza. Le nuove Officine saranno attive dal 2026. 

Le prime reazioni sono evidentemente positive. Il PLR bellinzonese esulta e punge: "Malgrado le cassandre non estranee alla campagna elettorale da parte di partiti e movimenti che sembrano tifare sistematicamente contro la buona riuscita di questo e altri progetti fondamentali per il futuro della Città, la notizia secondo cui i posti di lavoro previsti saranno molti di più (“almeno 300”) rispetto a quelli indicati nell’accordo citato sopra, con profili di qualità come elettrotecnici e polimeccanici e pure ingegneri di livello universitario, non può che far piacere e permette di guardare con fiducia alla realizzazione di un nuovo stabilimento nella regione che si profili nella manutenzione dei moderni treni passeggeri. Ciò che peraltro già ci si accinge a trattare nell’attuale officina, proprio in vista di acquisire nuove commesse e riqualificare il personale che sarà trasferito nella nuova ubicazione. Nel progetto (...) il nuovo Comune e l’intera regione potranno trovare una di quelle occasioni di rilancio che la lunga coda dell’attuale pandemia imporrà di ricercare per il nostro tessuto economico".

 

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