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Economia
05.02.2019 - 15:090

"E se l'URC, invece di aiutare a trovare un posto stabile, proponesse sempre lavoretti favorendo il precariato?"

L'ipotesi viene da Matteo Pronzini, che la sottopone al Governo con un'interpellanza. Sono aumentati sia i posti vacanti riguardanti agenzie di prestito personale sia gli "iscritti non disoccupati", e allora...

BELLINZONA – Se per alcuni (vedi per esempio chi aveva sostenuto con forza l’iniziativa, in particolare l’UDC) la preferenza indigena light, ovvero l’applicazione di quanto votato il 9 febbraio di ormai cinque anni scaturita dal Parlamento, non convince, Matteo Pronzini vi vede anche dei numeri strani.

E lancia un’ipotesi, da verificare ma certamente non bella. “Il timore è che gli URC, invece di aiutare i disoccupati a ritrovare un nuovo impiego stabile, finiscano con proporre loro lavoretti a tempo determinato favorendo di fatto il precariato, il lavoro a tempo determinato e il calo dei salari. Da un sondaggio condotto dalla consulenza per le risorse umanevon Rundstedt emerge infatti che solo chi ha meno di 30 anni potrà sperare in un aumento di salario cambiando impiego. In Svizzera (non esistono dati particolareggiati per il Ticino) l'evoluzione delle retribuzioni per le fasce di età più avanzate in caso di nuovo lavoro è negativa: i 40-50enni perdono in media il 2% di salario mentre gli ultra 50enni vedono la retribuzione contrarsi addirittura del 12%. Uscire e entrare dalla disoccupazione dovendo accettare ogni volta salari inferiori e ottenendo indennità inferiori quindi favorisce l’impoverimento dei lavoratori”.

Da dove nasce questa ipotesi per il deputato MPS? Parte citando dei numeri. A luglio 2018, cioè da quando è in vigore la preferenza indigena light, “i posti vacanti in entrata, cioè quelli annunciati dalle imprese nel mese in rassegna, sono triplicati passando da 328 a 976, in base ai dati della tabella interattiva www.amstat.ch. Dei 976 posti annunciati a luglio, circa la metà, riguardano agenzie di ricerca e prestito di personale”. Più precisamente, “questo ramo economico è quello che di gran lunga ha maggiormente contribuito all’aumento dei posti vacanti annunciati e quello che ha subito il maggior incremento a seguito dell’introduzione dell’obbligo di annuncio: gli impieghi segnalati dalle agenzie si sono moltiplicati addirittura per 30 passando in un solo mese da 15 a 457”.

C’è però un altro dato che fa pensare. “Il picco di posti vacanti dovuti all’obbligo di annuncio è stato seguito poco dopo da un picco degli “iscritti non disoccupati”, cioè delle persone iscritte presso gli Uffici regionali di collocamento e considerate “non immediatamente disponibili” perché beneficiano di un programma occupazionale a tempo determinato, di un programma di riqualificazione e perfezionamento o perché percepiscono un guadagno intermedio, cioè hanno un lavoro a tempo parziale o pieno ma con un salario che non raggiunge neppure il livello delle indennità”, con un aumento degli ultracinquantenni in quella situazione del 48%.

Al che Pronzini ha formulato l’ipotesi sopra citata e pone nella sua interpellanza una serie di domande:

“1- quali professioni riguardano i posti vacanti annunciati dalle agenzie di collocamento e prestito personale? Sono legate all’obbligo di annuncio?

2 – quanti impieghi sono a tempo determinato sul totale dei posti vacanti annunciati dalle agenzie di collocamento e prestito personale?

3 – le agenzie di collocamento e prestito personale trattengono una quota del salario? Se sì, quali sono le percentuali in uso?

4 – quanti persone iscritte agli URC sono state ricollocate grazie a un impiego offerto da agenzie di collocamento e prestito personale? Quante a tempo determinato?

5 – ci sono persone iscritte agli URC che vengono ricollocate più volte in impieghi offerti agenzie di collocamento e prestito personale? 

6- le persone che ricevono indennità e trovano un lavoro a tempo determinato escono dalla disoccupazione o vengono calcolato fra i “guadagni intermedi”?

7 – c’è un nesso fra il picco di annunci di posti vacanti di luglio e l’aumento degli “iscritti non disoccupati”?

8 – quale è generalmente la durata del “guadagno intermedio”?

9 – quante sonole persone iscritte agli URC che non ricevono indennità?”

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