ECONOMIA
Apriamo solo al venerdì, anzi no. Ma come? Bocche cucite a Grancia: "Non possiamo parlare"
Il Centro Lugano Sud aveva deciso di aprire sino alle 21 domani per il Black Friday ma non oggi, poi c'è stata la marcia indietro. Unia sospetta pressioni, abbiamo provato a chiedere e...

GRANCIA – “Non siamo autorizzati a commentare”, ci dicono dal centralino, segno che il messaggio di tenere la bocca chiusa è arrivato a ogni livello. Ma nemmeno se parliamo con qualche dirigente? “Non siamo autorizzati a dire niente”, ci viene ripetuto. Ci riproviamo: chi vi chiede di non parlare, chi l’ha deciso? E di nuovo ci dicono che “non siamo autorizzati a parlare”.

Che l’ipotesi di Area allora non sia sbagliata? Il tutto ruota attorno al Black Friday, il venerdì in cui tutti applicano sconti da capogiro, anche se in realtà già in questi giorni molti centri commerciali stanno ribassando la loro merce.

Una giornata in cui pare che il mondo corra a far shopping, tanto che molti grandi magazzini hanno optato per chiedere l’apertura straordinaria sino alle 21.

Singolare il caso del Centro Sud di Grancia. Comprendendo lo sforzo del personale, i vertici decidono di rinunciare a tenere aperto sino alle 21 al giovedì, ovvero oggi. 

Ma i concorrenti non hanno fatto altrettanto, scegliendo di aprire due giorni di fila sino alle 21. Così è arrivato il nuovo avviso di Grancia, che decide di optare per le due aperture consecutive.
Come mai? “Credere che la direzione di Grancia abbia cambiato idea senza l’intervento esterno, è come credere che Natale arrivi due volte. Molto più probabile che il telefono a Grancia abbia squillato ripetutamente per invitare la direzione a ritirare quell’iniziativa “buonista” verso le dipendenti”, scrive Area, il giornale di Unia. Che tra l’altro ha dato preavviso negativo, mentre OCST e il padronato no.

Per gli sconti pazzi, si lavora sino alle 21 per due giorni di fila. Ma davvero a Grancia hanno chiesto di cambiare idea? Non lo sappiamo, non abbiamo nemmeno potuto osar chiedere se il centro terrà aperto due giorni consecutivi. “Non possiamo parlare”, ci hanno detto, senza nemmeno passarci gli uffici.

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