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Sanità
25.02.2019 - 09:000

Una doppia personalità, quelle cartelle richieste dalla Magistratura e la domanda: qualcuno sapeva?

In merito alle possibili morti provocate dall'infermiere dell'OBV in carcere si indaga su casi che vanno addirittura dal 2011 al 2018. Le cartelle potrebbero essere state manomesse?

MENDRISIO – Forse più di tre casi, e ben più indietro nel tempo di quanto si sospettava a primo acchito. Potrebbe allargarsi ancora la vicenda legata all’infermiere dell’OBV di Mendrisio ora in carcere, dapprima per maltrattamenti poi per omicidio: avrebbe intenzionalmente modificato i dosaggi dei medicinali di alcuni pazienti per accompagnarli alla morte.

Ad anticipare la notizia il Caffè, che ieri ha rincarato la dose, in settimana era arrivata la conferma del sospetto anche di omicidio da parte del Ministero. 

Voleva lenire le sofferenze di alcuni malati terminali. Il caso che aveva fatto partire la seconda indagine, dopo quella per maltrattamenti a tre persone, è di alcuni mesi fa, altri due vanno dal 2013 al 2018, stando alle cartelle cliniche chieste dagli inquirenti. 

Ora pare che la Magistratura abbia voluto altri tre incarti dall’OBV, andando indietro nel tempo sino al 2011: uno degli episodi sarebbe stato raccontato dallo stesso infermiere.

L’uomo, sulla quarantina, ha lavorato per più di due decenni a Mendrisio, era in Medicina 1. Si parla, nel settimanale, di una persona dai due volti, ovvero la scrupolosità professionale opposta a un carattere del tutto diverso nel privato. Il sospetto è che il confine fra le due facce si sia rotto quando avrebbe somministrato dosi maggiori di farmaci ai malati.

La vicenda lascia molti dubbi. Qualcuno avrebbe eventualmente coperto l’uomo? Le cartelle cliniche potrebbero essere state modificate e manomesse?

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