CRONACA
Accordo fiscale? «L'avete voluto voi»
Il Consiglio Federale non smentisce il fatto che, col nuovo accordo fiscale, l'Italia guadagnerebbe 400 milioni e il Ticino solo 15. «Non vero che è ciò che volevamo, noi desideravamo imporre l'80% e non il 70%», contesta Fabio Regazzi
BERNA - 300 milioni all'Italia e solo 15 alla Svizzera come risultato del nuovo accordo fiscale? L'avete voluto voi, dunque va bene così.In estrema sintesi, è la risposta che si è visto recapitare Fabio Regazzi dal Consiglio Federale, cui chiedeva di valutare le cifre ipotizzate dall'esperto di fiscale Marco Bernasconi. Da Berna non confermano ma neppure smentiscono i numeri, affermando che i calcoli verranno effettuati dai Cantoni interessati.Cosa cambierebbe in sostanza se si arrivasse a questo nuovo accordo? Il Ticino potrebbe imporre imporre i frontalieri fino ad un massimo del 70% ma non dovrebbe più versare ristorni, mentre l'Italia avrebbe la facoltà di imporre totalmente i redditi dei residenti nella fascia di frontiera, deducendo poi il credito per le imposte pagate in Svizzera. Applicando sul reddito del lavoro svolto dai frontalieri nel nostro Cantone un'aliquota del 15%, per l'Italia il tutto si tradurrebbe in un incasso supplementare di 450 milioni secondo Bernasconi, addirittura di 600 per la "Nzz am Sonntag". mentre il Ticino guadagnerebbe solamente 15 milioni. Bernasconi aveva reso attenti anche sul fatto che, di fronte a una tassazione alta in Italia, i frontalieri potrebbero non avere più l'interesse a venire a lavorare in Ticino con salari bassi.Ai politici ticinesi l'accordo non piace. Qualche settimana fa, Rocco Cattaneo aveva preso posizione contro, e Norman Gobbi ha dichiarato al Corriere del Ticino che «meglio nessun accordo piuttosto che questo».Invece, secondo Berna, l'accordo è quello voluto dal Ticino, e il guadagno italiano è solamente una conseguenza. Ma Regazzi fa notare come si era chiesto di imporre sino all'80%, non il 70%, con la possibilità di incamerare il doppio. 
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