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Cronaca
06.11.2015 - 09:190
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Il fondatore di Bravofly, «i nostri stipendi sono aumentati. E il Municipio è con noi»

«Paragonare Bravofly a un'agenzia di viaggio è come paragonare Amazon a una libreria», avrebbe detto Roberta Pantani in un incontro fra Bravofly e il Cantone. Perché pochi svizzeri? Difficile trovarne di adatti...

CHIASSO - È stata al centro di polemiche negli scorsi mesi, Bravofly. 266 frontalieri e un solo residente, salari medi sui 2'800 franchi lordi, come scoperto da un'indagine dell'Ufficio dell'ispettorato del lavoro, frecciatine fra sindacalisti e Municipio di Chiasso. Ora, dopo aver taciuto, ha voluto dire la sua anche il fondatore Fabio Cannavale, dalle colonne del Corriere del Ticino. Prima di tutto, precisa come i dati in possesso dell'UIL sono vecchi. Gli stipendi sono in costante crescita negli ultimi anni, e ora per la filiale chiassese si attestano sui 48'500 franchi annui, con un 10% rappresentato dai bonus. Anche gli impiegati sono aumentati, ora sono 331, e i residenti sono 15, a fronte di 316 frontalieri, non solo italiani bensì di 12 nazionalità diverse. Sono stati creati posti di rilievo nel comparto digitale, pagati 6'500 franchi al mese, mentre lo stipendio per i neoassunti a tempo indeterminato è di 4'500 franchi. La domanda nasce dunque spontanea: allora, perché non volere il CNL del personale delle agenzie di viaggio? «Per mantenere un trend di crescita non possiamo impiegare qui solo gli alti dirigenti, servono professionisti ben pagati ma anche giovani alle prime esperienze sui quali costruire la classe dirigente di domani. A noi non piace parlare di salario minimo, dobbiamo avere persone che vengono a fare formazione, alle quali insegnare il lavoro. Queste posizioni devono avere salari in linea rispetto alle competenze e i nuovi entrati devono essere motivati, se entrano e ricevono subito 3.500 franchi non può funzionare; siamo un’azienda meritocratica che permette una forte crescita dal basso, il nostro ambiente di lavoro è molto positivo", ha argomentato Cannavale. «Il concetto di dumping salariale non è neanche attribuibile a Bravofly, dal momento che la nostra azienda non ha significativa attività commerciale in Svizzera e ha “creato” posizioni professionali nuove in comparti non coperti dal mercato del lavoro ticinese». In vista ci sono nuovi investimenti, ma prima bisognava capire qual era l'atteggiamento della politica verso Bravofly. E qui ecco la dichiarazione più clamorosa: il Municipio ha sostenuto l'azienda nella sua richiesta al Cantone di essere stralciata dall'elenco di coloro che dovevano sottostare al CNL. Bruno Arrigoni e Roberta Pantan hanno partecipato ad un incontro fra le parti, sostenendo le tesi di Bravofly. «Paragonare Bravofly ad un’agenzia di viaggio è come paragonare Amazon ad una libreria», avrebbe detto Pantani. «Abbiamo un grande interesse a disporre di laureati svizzeri, il problema è che non è facile trovarli. Servono figure in grado di competere a livello internazionale, che parlino più lingue straniere», così ha spiegato perché vi sono così pochi residenti, affermando che Bravofly è appetibile per ticinesi "di ritorno", che abbiano cioè già svolto esperienze all'estero. E se ci fossero altre pressioni sui salari minimi? Fabio Cannavale si augura di no, ma «nel caso, dovremmo spostare buona parte delle attività, mantenendo qui una holding con un centinaio di persone. Sarebbe una grossa perdita per il territorio, in termini fiscali, ma anche di indotto e di potenziale culturale»
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