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Cronaca
16.03.2016 - 13:570
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Piazza finanziaria: un pezzo di passato?

Barone Adesi: «un declino della piazza finanziaria? Non credo, ci sarà una ripresa, a meno che... ». Per Natalia Ferrara Micocci «le nuove regole sono indispensabili, preoccupa però l’inflazione normativa»

LUGANO - I nuvoloni sulla piazza finanziaria luganese non sembrano volersi diradare. Da ormai diversi anni il settore bancario e parabancario soffrono i cambiamenti con evidenti difficoltà ad invertire la rotta. Tutti abbiamo ormai abbandonato il sogno del ritorno ai “bei tempi”, quando gli italiani arrivavano con le valigie piene di lire da depositare nei forzieri ticinesi, mentre la piazza non sembra aver intravisto una nuova strada di vero sviluppo. Dai ripetuti “scudi fiscali” in avanti, Lugano e le sue banche sembrano perdere sempre più colpi. Prova ne è l’importante contrazione del gettito fiscale. Solo una decina di anni or sono gli istituti bancari versavano ogni anno oltre una cinquantina di milioni all’erario comunale, mentre oggi la città sul Ceresio si deve accontentare di una decina di milioni o poco più, costringendo il Municipio, nella legislatura che sta per concludersi, ad una faticosa cura dimagrante. Dopo la recente “voluntary disclosure” italiana (manovra volta all’emersione di capitali non dichiarati), e l’evoluzione delle normative elvetiche, le banche ticinesi si ritrovano a dover gestire patrimoni in regola con il fisco. Una condizione che rende il cliente meno legato alla nostra piazza (e al suo segreto bancario), divenendo molto più mobile, più libero di cambiare istituto bancario in ogni momento. La recente vendita di BSI, la principale banca in Ticino, aumenta la preoccupazione di un ulteriore indebolimento della piazza finanziaria luganese. Speranzoso nel futuro il prof. Giovanni Barone Adesi. «Un declino della piazza finanziaria? Non credo, ci sarà una ripresa, a meno che non si facciano delle leggi anti-competitive. Le ultime lo sono state, con un forte aumento del carico regolamentare, peraltro non sempre giustificato dai risultati pratici». E proprio del nuovo quadro normativo svizzero e delle conseguenze giuridiche per la piazza finanziaria si sono occupati due avvocati ticinesi, Natalia Ferrara Micocci e Edy Salmina. Due i loro volumi (*) sul tema, uno pubblicato in lingua italiana e l’altro, in tedesco, a giorni sugli scaffali delle librerie di tutta la Svizzera. Secondo la granconsigliera PLR ed ex Procuratrice pubblica «le nuove regole sono indispensabili per evitare l’emarginazione della piazza finanziaria svizzera e ticinese. Preoccupa però l’inflazione normativa, che sta trasformando ogni attività bancaria in un paralizzante rischio potenziale».Articolo tratto da TicinoLibero PaperLeggi TicinoLibero Paper 03* Gli avvocati Natalia Ferrara Micocci e Edy Salmina sono autori di due volumi sul cosiddetto riciclaggio fiscale e sull’impatto della “Weissgeldstrategie”, la strategia del denaro pulito, sulla piazza finanziaria: - Die Weissgeldstrategie wird zum Strafrecht. Der neue Art. 305bis StGB: Die Steuergeldwäscherei und ihre Auswirkungen auf die internationale Rechtshilfe, Stämpfli, Berna 2016 - La voluntary disclosure. Profili penalistici. Diritto italiano e diritto svizzero. La Tribuna, Piacenza 2015.
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