CRONACA
Il sindaco di Arbedo sul direttore, «agì in buona fede»
Il Municipio era da tempo a conoscenza dell'inchiesta ai danni del direttore della scuola per la vicenda del docente accusato di molestie sessuali, ma non ha ritenuto di doverlo sospendere
ARBEDO - Il direttore della scuola elementare non fu sospeso perché, secondo il Comune, agì in buona fede.È ciò che ha spiegato il sindaco di Arbedo, Luigi Decarli, a La Regione. Nei giorni scorsi infatti è emerso che, nel caso del docente accusato di molestie sessuali, c'è una seconda inchiesta, a carico del direttore dell'istituto scolastico. I genitori di una delle vittime si sarebbe rivolta a lui, che invece di denunciare il caso sarebbe andato a casa del maestro, per cercare di capire la sua versione.«Nei confronti del direttore dell’Istituto scolastico comunale il Municipio ha aperto un’inchiesta amministrativa, ma ha ritenuto che non vi fosse alcun motivo per sospenderlo», dichiara Decarli, che afferma anche che il Municipio era da tempo a conoscenza dell'inchiesta ai danni del direttore.Ma perché non denunciò il fatto alla polizia? «Non conoscevamo questa regola», ammette il sindaco, il quale era stato messo subito al corrente dal direttore di quanto stava accadendo. Secondo l'Esecutivo, dunque, l'uomo ha fatto di tutto per garantire la sicurezza della classe del docente coinvolto, e si è recato a casa sua solo per sentire che cosa avesse da dire. «Voler sentire la versione del diretto interessato prima di andare alla polizia è comprensibile».Il Municipio stesso, dopo l'arresto del maestro, ha collaborato con la giustizia e ha avviato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai maestri, nel tentativo di non far crescere l'allarmismo in un momento delicato. La procuratrice Chiara Borelli, per esempio, si è recata nella scuola elementare di Arbedo per spiegare ai colleghi dell'uomo arrestato come comportarsi e come gestire la situazione di fronte ai bambini.E il DECS? La competenza per l'eventuale sospensione di direttori è prettamente comunale.
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