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Cronaca
10.05.2016 - 11:450
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Le Temps sponsorizza Vitta. «Riporterà il Ticino in Consiglio Federale?»

Il quotidiano romando pubblica un articolo ricco di elogi al ministro liberale. «È il trait d'union fra Bellinzona e Berna». E con bottom up i ticinesi non sono più Neinsager...

BELLINZONA - Un lungo elogio per Christian Vitta, con un velato accenno a un futuro possibile ruolo in Consiglio Federale. Le Temps, quotidiano romando, ha dedicato un articolo al Ministro PLR, farcito di complimenti, sino a definirlo il «trait d'union fra Bellinzona e Berna». Si parla della carriera politica, gradino dopo gradino, del ministro PLR, dal Consiglio Comunale al Municipio, dal Gran Consiglio al Consiglio di Stato, dove ha dovuto «salvare il posto del suo partito mentre Laura Sadis gettava la spugna, disgustata da un clima politico sempre più duro e malsano». Il suo nome inizia a conoscersi anche fuori dal Ticino, dove «ha pazientemente costruito una rete nazionale: è diventato presidente della Conferenza governativa di cantoni alpini è entrato il primo maggio nel Consiglio della BNS, è stato eletto vice-presidente del suo partito a metà aprile». Qui, chi non lo conosceva, prosegue Le Temps, ha potuto notare il suo stile di uomo che non ama la politica spettacolo, centrista e «a favore di uno stato in grado di gestire con attenzione le sue risorse», citando le sue parole. Non poteva mancare un paragrafo dedicato al post 9 febbraio, con la clausola di salvaguardia commissionata al professor Ambühl che piace a molte parti della Svizzera, anche se nessuno, precisa il giornale, ci avrebbe creduto inizialmente. Anzi, sottolinea, alcuni cantoni si erano rifiutati di collaborare col Ticino alla creazione del modello bottom up. «Per me è importante avere un approccio costruttivo e positivo su un tema così centrale. Lamentarsi è inutile. Abbiamo avuto modo di dire la nostra in un dibattito nazionale in modo costruttivo. E non era così automatico se si pensa clima che ha prevalso nel mese di febbraio 2014», ha dichiarato Vitta, e Le Temps gli fa eco dicendo che i ticinesi sono noti come i Neinsager, quelli che dicono sempre no. La soluzione per riportare il Ticino a Berna? Per il quotidiano, è Christian Vitta. Anche perché per la Confederazione è difficile cogliere le problematiche specifiche del nostro Cantone, in particolare quelle legate ai frontalieri e ai rapporti con la Lombardia. Vitta, interpellato, dice di essere concentrato sulle sfide presenti, dal 9 febbraio al risanamento delle finanze sino ai lavori alla galleria del Gottardo. Intanto, il sassolino è stato lanciato.
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