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Cronaca
12.05.2016 - 09:250
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Frontalieri, chi ci guadagna?

Alcune proiezioni precisano che i lavoratori italiani in Svizzera pagheranno di più rispetto ai connazionali che lavorano nella Penisola. Grazie a una franchigia di 7500 euro...

COMO - Macché stangata! Ieri lo aveva scritto La Provincia di Como, oggi lo riprende La Regione. Alla base, le proiezioni del sindacato UNIA: i frontalieri, con la nuova tassazione prevista nell'accordo fiscale fra Italia e Svizzera, pagherebbero di meno di un italiano che lavora nella Penisola. Questo vale per i redditi medio-bassi, ovvero sino a 80 mila franchi annui. E in più vanno tenute in considerazione delle deduzioni che prima non c'erano, per esempio per mutuo della casa, spese mediche e del dentista, le rette dell’asilo nido, le tasse universitarie, l’acquisto di protesi. Il quotidiano, che afferma di averlo sostenuto sin da febbraio, precisa un dettaglio poco noto, ovvero che il nuovo regime fiscale è di fatto imposto dall'Unione Europea, la quale vuole equiparare i lavoratori italiani in Svizzera a quelli che lavorano in Italia e a San Marino. Pur essendo le aliquote fiscali italiane superiori a quelle svizzere, i lavoratori pagheranno di più, ma grazie a una franchigia di 7500 euro abbasserà in modo importante il reddito imponibile per i redditi medio-bassi. D'altronde, c'è l'ostacolo relativo a misure adottate dal Ticino quali la richiesta del casellario giudiziale e l'albo antipadroncini che non piacciono all'Italia, la quale non vuole firmare finché esse non verranno revocate (ma da quanto emerso ieri, il casellario resterà in vigore ancora un anno). In ogni caso, prima di un'eventuale ratifica bisognerà attendere luglio, ovvero dopo le elezioni amministrative del 5 giugno in Italia.
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