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Cronaca
12.05.2016 - 12:170
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Al Liceo di Lugano 1 come al Mattino

Protesta di genitori e allievi per la nomina di Doratiotto Prinsi come direttrice del liceo: «non c'erano svizzeri competenti? Lei non parla neppure le lingue...». Invece è svizzera e domiciliata in Ticino e insegna a Lugano da 15 anni

BELLINZONA - Una nomina al liceo scatena polemiche, soprattutto se qualcuno ritiene che la prescelta non sia svizzera. È accaduto a Lugano, dove alcuni studenti e genitori hanno scritto una lettera di protesta riportata dal Mattinoline. Nel testo si chiede come mai gli studenti non siano stati interpellati nella scelta (anche se di solito non hanno voce in capitolo...), e se non c'erano candidati svizzeri. Secondo chi ha scritto, la nuova direttrice, Valeria Dorariotto Prinsi, «non è nemmeno capace di sostenere una conversazione nelle lingue nazionali e tantomeno in inglese». Poi, in un attacco in perfetto stile Mattino, «perché Bertoli &co. favoriscono stranieri (dal passaporto fresco di stampa?) e non i docenti CH? Il Dipartimento ha le fette di salame sugli occhi? I nostri sono forse tutti degli incapaci?». A stretto giro di posta, e sempre sul Mattinoline, è arrivata la replica del direttore dell'Ufficio dell'insegnamento medio superiore, Daniele Sartori. Il funzionario ha precisato che la professoressa Donatiotto Prinsi è svizzera, risiede in Ticino ed ha frequentato le scuole a Lugano. Per quanto concerne le lingue, ha conseguito una maturità presso un liceo cantonale (sempre a Lugano) riconosciuto dalla Commissione svizzera di maturità. Oltretutto, insegna al liceo da oltre 15 anni ed è stata per otto anni di direzione, per tre vicedirettrice. Un percorso, dunque, si potrebbe dire, lineare, all'interno del Liceo in cui insegna italiano. Conosce quindi la realtà scolastica locale. In un'intervista di qualche tempo fa alla RSI, la professoressa, commentando la sua nomina, aveva raccontato di essere uscita come studentessa dal Liceo di Lugano 1 nel 1993 con l'obiettivo di tornarci come insegnante. Lo ha fatto, ed ora sarà anche direttrice. Si è detta onorata del ruolo, che ritiene impegnativo, e soprattutto felice del fatto che tocchi ad una donna. Ma sono questi i problemi della scuola ticinese?
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