CRONACA
Galeazzi: «caro Poretti, sono figlio di commercianti che hanno lavorato sette giorni su sette per 30 anni...»
Il consigliere comunale UDC risponde al Presidente dell'Associazione commercianti. «Se è stufo di questa situazione, si faccia qualche domanda. Potremmo essere città turistica come Ascona»
LUGANO - Le mancate aperture dei negozi nel weekend in cui a Lugano arriverà Xcat continuano ad agitare "le acque del Ceresio"...Il consigliere comunale Tiziano Galeazzi che si era preoccupato del tema, si è sorpreso da quanto detto da Paolo Poretti, Presidente dell'Associazione Commercianti di Lugano, al nostro portale.
Cosa pensa delle dichiarazioni, che indirettamente la chiamano in causa?
«Direttamente in causa no ma oramai le critiche fanno parte del mestiere, ma certamente sbigottito di fronte a certe dichiarazioni più controproducenti che costruttive da parte di un Presidente che dovrebbe essere il primo a lottare per la propria categoria. Dovrebbe proporre soluzioni e far parte di un ingranaggio sincronizzato del motore economico cittadino. Forse Poretti è rimasto a corto di idee, ma se volesse e lo chiedesse, potremmo anche aiutarlo. Se la politica è chiamata a fornire gli strumenti necessari per poter lavorare e generare commercio e indotto che poi parte andrà a favore della Città, la sua, anzi le molteplici associazioni (tre?), dovrebbero approfittarne per trovare soluzioni comuni di fronte a questa situazione venutasi a creare. Oltre alle banche chiudono anche i negozi e di certo non vi sono le fila di marche o brand pronti ad entrare nei locali lasciati vuoti. Per tornare a questo fine settimana, l'evento in programma Xcat sarebbe stata l'occasione per far funzionare, come un orologio sincronizzato, tutti gli attori (commercianti, negozianti, ristoratori ed eventi teatrali e musicali) all'unisono. Questa è una dimostrazione che manca ancora una "regia" che pianifichi strategicamente queste occasioni. Potrebbe essere un'idea che il Municipio incarichi un Event Manager già assunto (senza ulteriori assunzioni), con qualità ed esperienze di questa portata e che sappia dialogare con il privato. Insomma, un capitano per condurre una nave a remi e che questi attori remino dalla stessa parte. L'esempio è semplice, che tipo di intrattenimento offriremo questa sera e domani sera? Perché al LAC non vi sono spettacoli che potrebbero essere venduti anche negli hotel sottoforma di promozioni o legati al prezzo della camera? Perché non vi sono concerti un po' ovunque nelle piazze cittadine? (non solo in Piazza della Riforma viste le barche in esposizione) ma anche altrove? Perché non si potrebbero alzare le barriere degli autosili domani sabato per lo shopping in città? o organizzare una "notte bianca"? Piccole cose che però farebbero sicuramente bene e terrebbero da noi tutti coloro che hanno deciso di trascorrere a Lugano il weekend».
Poretti dice che non avendo ottenuto la deroga non si può far nulla e che si parla senza cognizione di causa...
«Ci terrei ad informare Poretti che sono figlio di commercianti, i miei genitori hanno tenuto aperto un negozio a Bissone per 30 anni circa e quindi la cognizione di causa posso anche dire d'averla. Trascorrevo tutte le mie estati a Bissone. Aiutavo spesso i miei genitori che lavoravano da domenica a domenica per più di sei mesi all'anno. Poretti sostiene di essere "stufo" di sentir parlare di certi temi, e magari anche di questa situazione, e che non si può far nulla? Beh, credo che se fossi in lui, mi farei un pensierino sul fatto di essere ancora o meno al proprio posto da Presidente. Le soluzioni vanno cercate e difese ad ogni costo e se la risposta data anche ai propri affiliati è: "Sa pò faa nagot", io una domanda me la farei. Inoltre vorrei aggiungere qualcosa».
Prego
«C'era il progetto, anni fa, di Lugano città turistica, avendo aggregato Gandria al confine. La città pare vinse pure un ricorso al Tribunale Federale ad un'opposizione inoltrata e dunque si potrebbe lavorare nelle stesse condizioni di Ascona (con agevolazioni anche orarie), volendo. Questa è una delle battaglie che un presidente motivato nel suo ruolo di categoria dovrebbe approfondire e proporre da rispolverare, di certo non arrendersi al primo ostacolo giustificandosi con un "Sa pò faa nagot"»
Le viene imputata una voglia di farsi pubblicità, cosa replica?
Quando non si hanno argomenti...si dice di tutto. Ricordo a Poretti che le elezioni sono già passate. Il nocciolo non è però questo, ma il cercare di dare una mano per migliorare questa città. Dalla politica, dal pubblico e dal privato. O collaboriamo o moriamo tutti assieme. "No way out".».
È convinto che i negozi aperti la domenica siano così importanti?
«La popolazione deve abituarsi ai cambiamenti, interessante come in altri Paesi vicini a noi vi siano negozi aperti la sera durante la settimana e pure nei weekend. È vero, abbiamo una legge federale sul lavoro che impedisce queste estensioni e poi abbiamo molti sindacati che si ostinano ad ostacolare il lavoro di chi ci mette non solo del proprio ma anche del capitale, di chi impiega e assume e genera indotto. Quest'ultimo poi in parte versato nelle casse pubbliche sotto forma di tasse, le quali vanno distribuite per i servizi alla popolazione. Come vede è un cerchio che si chiude. In ogni modo già come città turistica potremmo avere qualche agevolazione in più. Spetta poi al diretto interessato (commerciante) e il consumatore (acquirente) fare la loro parte. Qui entrano in gioco molteplici situazioni come la forza del franco svizzero e i costi dei prodotti. Non vorrei dilungarmi ora su questi capitolo cosi vasto. Se avessimo però mani più libere potremmo analizzare poi nel tempo i comportamenti dei consumatori su delle aperture differenti da oggi. Potremmo sorprenderci anche in positivo. Una cosa è molto importante ora è che ci sia una reazione da parte di tutti: siamo in una situazione critica e sembra che a molti non interessi tanto o che non sappiano cosa fare. Questo è un segnale negativo che si sta dando alla popolazione e alla città. Urgono incentivi e nuove proposte vincenti da parte di tutti. Mi auguri che Poretti sia in prima fila».
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