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Cronaca
08.08.2016 - 13:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

I politici di Mendrisio per il centro di Rancate, «diamo una piccola lezione di civiltà»

PPD, PLR, IaS e Verdi condannano «chi strumentalizza certi temi per generare paure e timori. Non chiudiamo gli occhi sulla nostra coscienza». Anche l'indipendente Hoele va contro la Lega

MENDRISIO - Il centro per migranti a Rancate raccoglie i consensi delle forze politiche momò. Si tratterebbe di accogliere per poche ore, una notte di solito, rifugiati che verrebbero rimandati in Italia il giorno dopo. La Lega, con Massimiliano Robbiani, ha annunciato un possibile referendum, mentre altri partiti non se la sentono di escludere a priori il centro, pur premettendo che prima di prendere una decisione definitiva dovranno avere più informazioni sul progetto. Sul Corriere del Ticino, il capogruppo pipidino Paolo Danielli ricorda l'interrogazione inoltrata dal suo gruppo, perché «c’è la preoccupazione della popolazione che, giustamente, vuole sapere di cosa si tratta e pretende garanzie sulla sicurezza». Però «sento la necessità che anche noi, tutti noi, dobbiamo fare la nostra parte. Di fronte a una grave emergenza umanitaria non possiamo barricarci e fare finta di niente, anzi abbiamo la grande opportunità che anche Mendrisio possa dare nel suo piccolo una lezione di civiltà, dimostrando un grande senso di umanità e vicinanza nei confronti di chi scappa da indicibili violenze. In barba alle sparate intolleranti dei soliti noti…». Giovanni Poloni del PLR attacca chi ha diffuso «prese di posizione create ad arte ed irresponsabili che non fanno altro che cercare di aumentare le paure della nostra cittadinanza». D'altra parte, il centro sarà situato in una zona discosta e sarà temporaneo e aiuterà a ovviare a problemi di natura logistica e organizzativa. «L’agire del Municipio di Mendrisio, ricevute le necessarie garanzie in materia di sicurezza per la nostra popolazione, non può essere interpretato che come un atto di responsabilità e simbolo di coesione nazionale e intercomunale nel gestire una situazione di emergenza», conclude. Anche Françoise Gehring di Insieme a Sinistra se la prende con strumentalizza politicamente il tema, «non di certo per fare chiarezza, ma per generare ansie e timori. Perché a nessuna autorità politica verrebbe in mente di dare il proprio preavviso favorevole a progetti che mettessero la popolazione in pericolo. Forse varrebbe la pena spiegare che quello che sorgerà in una zona industriale fuori dall’abitato, non è un centro di villeggiatura, ma un luogo di detenzione a cui faranno capo migranti già controllati e smistati dalle guardie di confine». Il Municipio di Mendrisio ha mostrato senso di responsabilità, e l'area di sinistra appoggia. «Chiudere gli occhi di fronte a questa disperata umanità in cammino significa chiudere gli occhi sulle nostre coscienze». Tiziano Fontana de I Verdi invoca soluzioni razionali «che garantiscano la sicurezza dei cittadini svizzeri e un trattamento rispettoso dei diritti umani ai migranti», e il centro di Rancate a suo avviso rientra in questa categoria. Da segnalare una "defezione" tra le fila della destra. L'indipendente Dominik Hoele non ha intenzione di aderire a un eventuale referendum contro il centro, a cui è favorevole. «Prima che altri populisti di bassa lega mi diano del traditore motivo la mia posizione "pro" centro: si tratta di alloggiare per una notte le persone che vanno rimandate in Italia, esse rimarrebbero al massimo 12 ore, non avrebbero il diritto di uscire dalla struttura, sarebbero sorvegliati. Il centro non sarebbe un centro per rifugiati in nessun caso, e gli ospiti attualmente sono sparsi in 3 PCi in centri abitati o vicini a scuole e non va bene. La zona scelta è puramente industriale».
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