“Sulla questione della sessualità, sono sempre stato un fautore, nelle proporzioni e nelle informazioni che può recepire un bambino dell’età di cui parliamo, del cominciare il prima possibile, anche all’asilo. Non per la sessualità in sé, bensì soprattutto per la prevenzione degli abusi. È una tematica molto importante, bisogna cominciare presto per quello. I genitori probabilmente sono preoccupati, va fatto con strumenti giusti, senza suscitare curiosità troppo precoci, però bisogna aiutare i ragazzi a difendersi. Per quanto riguarda l’educazione alla cittadinanza, non ci ho mai davvero riflettuto. Può essere utile, poi è un discorso informativo come tutti gli altri e non va esasperato altrimenti troviamo tematiche razziali o razziste, che invece di andare verso un discorso di integrazione con altre culture e altre razze creeremmo barriere maggiori. È importante che un ragazzo impari le radici del suo paese, se il problema è quanto può interessare a uno straniero cosa sono le cose più tipiche svizzere è diverso… può aiutare a integrare. Per me potrebbe essere un capitolo della storia, il docente può essere intelligente ampliando il discorso per parlare delle caratteristiche delle radici di altri paesi. A quel punto è interessante sia come integrazione che culturalmente”.