Dapprima si scrive che non vi è nulla di chiaro riguardo le ultime decisioni, e che i provvedimenti che potrebbero essere presi sono prematuri. E ovviamente si chiede quante persone perderanno il posto: si era parlato di una ventina, ma forse, secondo Lorenzo Jelmini di OCST, potrebbero essere anche meno. E di fatto i licenziamenti non sono ancora stati effettuati, per cui non sembra ancora essere il momento di farsi prendere dal panico. Anche se fino a poche ore fa, per un errore di interpretazione, era girata voce che i posti persi potevano essere 50, facendo scattare una sorta di de prufundis dello scalo.