“Di questa valida maestra, delle sue doti umane e professionali, della sua sensibilità verso il vissuto degli allievi (dall’integrazione di un nuovo compagno al mantenimento di una relazione a distanza tra gli alunni con un loro compagno temporaneamente all’estero, tra i tanti esempi), delle interessanti tematiche trattate in classe, dell’attività di sensibilizzazione verso l’arte, degli utili esercizi di «ginnastica per la mente» proposti la mattina, delle sue cure amorevoli (sempre pronta ad alleviare vari fastidi), del suo dar voce alle emozioni degli allievi, della sua proficua collaborazione con la collega (per entrambe, ben oltre il tempo di lavoro contrattuale a beneficio della classe), del suo sempre notevole impegno, mai venuto meno neanche in vista della meritata quiescenza, dell’attaccamento dei suoi bimbi verso di lei, che già tempo addietro si diceva addolorata di dover perdere, non si è naturalmente mai scritto né parlato pubblicamente”, si legge.