“Non ho mai avuto alcun problema. Anche le persone più improbabili, gente di montagna, definita chiusa, perfino un amico che faceva parte di un gruppo dichiaratamente contro gli omosessuali mi hanno accolto come sono. Penso che a volte sia la stessa comunità LGTB ad avere pregiudizi. È vero, ci sono discriminazioni e non lo nego, anche se io ho avuto fortuna di non aver mai nessuno contro di me, però sembra vogliano fare le vittime e ciò mi dà fastidio. Ho conosciuto persone che hanno avuto problemi, però appunto credo che sia una questione di come ci si espone. Io non li ho avuti per come mi presento. Per esempio, quando avevo 17 anni frequentavo i bar gay, poi mi sono detto che non aveva senso farlo per essere me stesso in quanto lo ero già, in quel modo apparivo diverso. Ora vado in un bar normale e faccio quel che voglio, mi comporto come sono io, come mi sento. Magari succede che una persona sbaglia a dire qualcosa, una frase, e viene attaccato come se avesse ucciso, ognuno ha il diritto di esporre il pensiero. Se non la pensi come i gay sei omofobo, tirano subito le conclusioni. In gran parte la colpa se non sono accettati è perché sbagliano il modo di porsi, anche se ci sono le eccezioni. Il sistema migliore è essere solo sé stessi”.