un esempio di annuncio di cui ci eravamo occupati
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26.11.2018 - 12:150
Aggiornamento: 02.12.2018 - 21:40

Annunci per frontalieri? Il Consiglio Federale "non è a conoscenza di questa pratica"

"In mancanza di casi concreti" non si può esprimere. L'UDC pronto a fornirglieli, intanto da Berna: "il Ticino deve impegnarsi per la qualità di vita e l'attrattività economica del Paese"

BERNA – Annunci per frontalieri? A Berna non ne sanno nulla, e dunque non possono esprimersi. È il succo di una risposta inviata dal Consiglio Federale a Marco Chiesa, dove sembra di scorgere comunque un velato rimprovero al Ticino, che deve sforzarsi, come il resto della Svizzera, a “proseguire gli sforzi a favore di una buona qualità di vita e dell'attrattiva economica del Paese e del Cantone”.

“La risposta del Consiglio federale, giunta in questi giorni, dimostra quanta ignoranza della situazione ticinese regni ancora a Palazzo federale e in particolare all’interno del Dipartimento dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), autorità competente per la valutazione di questo atto parlamentare. Affermare di “non essere a conoscenza della pratica descritta nell'interrogazione” sfiora il ridicolo ed è irrispettosa nei confronti delle famiglie ticinesi che si vedono escluse dal proprio mercato del lavoro. L’UDC Ticino non mancherà di presentare nelle prossime settimane dei casi concreti, che sembrano essere “sfuggiti”, affinché anche chi non vuole vedere sia costretto a rendersi conto della gravità di queste discriminazioni”, scrive l’UDC in una nota.

Ma cosa ha risposto, esattamente, il Consiglio Federale?

Chiesa aveva chiesto, inquadrando il fenomeno di annunci per soli frontalieri (ne abbiamo pubblicati parecchi anche noi, quando ne venivamo a conoscenza, vedi correlati), che cosa ne pensano. Ma, appunto, a Berna non ne sanno nulla e scrivono che “in mancanza di casi concreti, non può esprimersi su un comportamento siffatto né su eventuali misure da adottare”, per poi ricordare come “attualmente, per poter utilizzare meglio il potenziale di manodopera in Svizzera, il 1° luglio è stato introdotto l'obbligo di annunciare i posti vacanti. I datori di lavoro sono tenuti per legge ad annunciare agli uffici regionali di collocamento (URC) i posti vacanti nei generi di professioni in cui il tasso di disoccupazione nazionale è di almeno l'8 per cento. Durante cinque giorni feriali le persone in cerca d'impiego iscritte presso un URC hanno un accesso esclusivo a queste informazioni e beneficiano così di un vantaggio in confronto ad altri candidati”. Ovvero, la preferenza indigena light, che però poco ha a che fare col tema.

“Il Consiglio federale riconosce che la libera circolazione delle persone è una questione particolarmente importante nel Canton Ticino. Ciò nonostante, constata che negli ultimi anni l'occupazione e la partecipazione al mercato del lavoro nel Canton Ticino sono aumentate e che il tasso di disoccupazione (secondo la SECO) e il tasso di persone senza impiego sono diminuiti”, fanno notare da sotto la cupola di Palazzo.

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