CRONACA
"Donne, smettetela di aspettarvi che qualcuno le assista e le mantenga. Il Principe Azzurro ha rovinato la vostra vita"
Forti affermazioni nel nuovo libro dello psicologo Giulio Cesare Giacobbe. "Una donna cerca qualcuno di successo che si dedichi a loro, ma chi ha successo concederà al massimo una notte. Serve una personalità genitoriale, l'1% della popolazione"

GENOVA - “Il principe azzurro ha rovinato la vita delle donne più del colera, della tubercolosi e della poliomielite messi insieme. Intere generazioni femminili hanno immolato la loro vita nell’attesa e nella consumazione di un rapporto con un fantasma inafferrabile, che spesso si è rivelato essere un cialtrone, inaffidabile ed egoista”, scrive nel suo ultimo libro lo psicologo e psicoterapeuta Giulio Cesare Giacobbe.

“Solo emancipandosi dalla narrazione autodistruttiva che il Principe Azzurro rappresenta per il mondo occidentale è possibile affrontare il proprio percorso di maturazione evolutiva, preparando così il terreno a dei rapporti sentimentali più sani, equilibrati e realistici”, afferma ancora l’autore di altri libri come “Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita”, “Alla ricerca delle coccole perdute”, “Come diventare un Buddha in cinque settimane”, “Come diventare bella ricca e stronza”, “Vademecum antistress” e “Il segreto della felicità (2018)”.

Il principe azzurro è lo stereotipo sognato da molte ragazze, ma è ancora attuale? Perché farebbe male? Lo abbiamo chiesto direttamente al Professore, per avere anche la sua opinione su come stanno evolvendo i rapporti di coppia.

Perché a Suo avviso la figura del Principe Azzurro è nociva?

“Perché crea aspettative destinate ad essere deluse. Non esiste un uomo di successo (il principe) che si dedichi a una donna: per avere successo, egli si deve dedicare al successo e a nient'altro. Al massimo le concede una notte, ma al mattino seguente sarà già dileguato”.

Se esso ha creato delle aspettative nelle donne, quali sono? E secondo la Sua esperienza, quali sono quelle corrette da avere per poter ambire a una corretta relazione?

“Le aspettative delle donne sono sempre le stesse: avere l’attenzione, l’assistenza, la protezione, la difesa, la sovvenzione e le cure del proprio uomo. Il quale, nel novantanove per cento dei casi, non è in grado di soddisfarle, o perché è un bambino che ha le stesse aspettative, o perché è un adulto interessato soltanto al proprio successo. Le aspettative di per sé sarebbero corrette, ma possono essere soddisfatte soltanto da una personalità genitoriale, che è presente nel solo un per cento della popolazione”

Ritiene che sia solamente il modello di uomo che viene veicolato a essere sbagliato o addirittura il sogno di una coppia stabile?

“Non è il modello di uomo ideale (quello con personalità genitoriale) ad essere sbagliato, ma la sua quasi totale assenza nelle attuali società industrializzate, che essendo iperprotettive non solo non formano personalità genitoriali, ma neppure personalità adulte. Questo vale anche per le donne”.

Quale sarebbe dovuto essere il modello portato avanti da mito e favole per essere positivo per le donne?

“Un modello genitoriale assistenziale e non un modello adulto basato sul successo. Quindi un re e non un principe”.

In poche parole, come vede al momento attuale la dinamica relazionale uomo-donna (o uomo-uomo e donna-donna)?

“Le donne e chi per loro farebbero bene a smetterla di aspettarsi qualcuno che le assista e le mantenga e a cominciare a darsi da fare per assistersi e mantenersi da sole. Una volta raggiunta questa condizione, possono trovare uno come loro e mettere su famiglia, ma una famiglia basata sulla dedizione agli altri e non sulla pretesa di essere assistiti”.

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