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Cronaca
22.10.2019 - 11:230

Questa volta è una scarpa. Dopo i gonfiabili di Locarno, torna Oppy De Bernardo

L'artista sarà protagonista di un'installazione a Lugano dal 26 ottobre al 14 novembre. Realizzata con i detenuti di Lugano e Milano, è un riferimento a Pirandello, alla mitologia greca e al carcere ideale

LUGANO – A Locarno la sua installazione, Apolide, ovvero i famosi gonfiabili, fece notizia. Per il colore che portarono alla città ed anche, purtroppo, per la maleducazione di molti che si permisero di rubarne dei pezzi. Oppy De Bernardo adesso torna con un’installazione in un’altra piazza del Ticino.

Questa volta, infatti, sarà protagonista con “Panopticon” dal 26 ottobre al 14 novembre in Piazza Manzoni a Lugano.

L’installazione è una scarpa. Cosa significa? A spiegarlo è Michele Robecchi, scrittore e curatore d’arte: “Ispirato all’idea pirandelliana della scarpa come simbolo d’identità e metafora del cammino di una persona, il nuovo progetto di Oppy De Bernardo consiste in una scultura panottica realizzata in collaborazione con detenuti del carcere di Lugano e di Milano. Facendo riferimento sia al guardiano dai mille occhi della mitologia greca e al modello di carcere perfetto teorizzato da Jeremy Bentham, “Panopticon” diventa una testimonianza silenziosa su percorsi di vita emarginati dalla società in attesa di una riabilitazione senza pregiudizi”.

Panottico, per definizione, è “un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham. Il concetto della progettazione è di permettere a un unico sorvegliante di osservare (opticon) tutti (pan) i soggetti di una istituzione carceraria senza permettere a questi di capire se siano in quel momento controllati o no”. Da qui si collega, probabilmente, il coinvolgimento dei detenuti di Lugano e Bollate.

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