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Cronaca
24.05.2020 - 14:300

"Mi chiesero se volevo portare mio padre in ospedale, pochi minuti dopo dissero che non era possibile". Misteri e Covid in casa anziani

L'uomo è deceduto sei giorni dopo quella telefonata del medico alla figlia. Non si sa se abbia contratto il virus, forse proprio da lei: a entrambi è stato negato il tampone. E lei segnala la vicenda a Pronzini e al Procuratore Generale

BELLINZONA – Prima le chiedono se è d’accordo di trasferire il padre, ospite presso una casa anziani, in ospedale. Si sospetta possa avere il Coronavirus, forse contratto proprio da lei (ma nessuno dei due farà il tampone). Cinque minuti dopo, contro ordine: in ogni caso, non verrà ospedalizzato.

E così l’uomo muore, non si sa se per il virus o per altro. Tanto che alla famiglia viene consegnata una bara aperta, non come avviene nei casi di Covid.

Ora la figlia vuole vederci chiaro e il caso è sul tavolo del PG Andrea Pagani. Lei ha contattato Matteo Pronzini, che ha già segnalato diverse case anziani.

La vicenda, incredibile, è stata raccontata dal Caffè. “Vorrei che quanto accaduto venga segnalato alla Commissione di vigilanza sanitaria", dice la donna.

Lei ha cominciato ad avere tosse e febbre tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, il padre pochi giorni dopo. Era stato al Civico per una visita, non si sa se possa aver contratto qualcosa lì oppure sia stato eventualmente contagiato dalla donna. Lei chiede un tampone per entrambi, negato a tutti e due.

Vede per l’ultima volta l’uomo in videochiamata poche ore prima della sua morte. Una settimana prima, le era stato chiesto se in caso di peggioramento sarebbe stata d’accordo per un’ospedalizzazione, aveva chiesto qualche minuto per parlarne con la sorella. Ma prima che potessero consultarsi, la marcia indietro.

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