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Cronaca
05.07.2020 - 10:270
Aggiornamento: 11:35

Il direttore di Moncucco: "Il rischio è tornare alla situazione di marzo, con una crescita esponenziale di contagi"

Per il momento, il Coronavirus è sotto controllo ma Christian Camponovo teme che da ottobre "riprenderà la sua corsa". Se il tutto sfuggisse di mano, non vede reali alternative a un nuovo lockdown

LUGANO – Seconda ondata o no? Cosa succederebbe sei numeri risalissero in modo importante, si andrebbe incontro a un secondo lockdown, potenzialmente pericolosissimo per l’economia? Sono tutte domande senza risposta che ci si pone da quando i numeri dei contagi in Svizzera hanno ricominciato ad essere importanti ed anche in Ticino si sono registrati, dopo tanti zero, alcuni casi.

"Penso che il virus si potrà tenere sotto controllo per un paio di mesi. Ma da ottobre no, a quel punto temo che il coronavirus riprenderà la sua corsa", è l’opinione, espressa al Caffè, di Christian Camponovo, direttore della Clinica Moncucco.

Sebbene veda più rispetto delle regole rispetto a altre parti del paese, lo preoccupano le quarantene di molte persone dovute alla positività di una presente, come è successo al Woodstock. "La difficoltà sta proprio nell’isolare il più velocemente possibile chi ha avuto contatti con un soggetto positivo. Più i numeri sono grandi, più è complicato. Il rischio è tornare alla situazione di marzo, con una crescita esponenziale dei contagi", non le manda a dire.

E allora? Sebbene anche per Camponovo si debba prevenire per evitare un altro lockdown, che ha creato problemi ai malati cronici, il direttore di Moncucco si chiede “quale sarebbe l’alternativa. Sapere oggi quali sono le giuste misure per evitare una pandemia bis non è facile". Anche perché con le riaperture tutte contemporanee, si fatica a capire che cosa abbia realmente inciso sul nuovo aumento dei contagi.

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