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19.02.2021 - 16:110

Sushi da asporto, si può ritirare in Italia e importarlo in dogana turistica. Ma serve il tampone

L'Amministrazione Federale delle Dogane spiega che sarà più presente, per ora ai valichi di Ponte Tresa, Ponte Cremenaga e Fornasette, per impedire problemi come quelli sorti settimana scorsa. D'Urso: "Chi può permetterselo, prenda il sushi qui"

PONTE TRESA - Il sushi della polemica. Molti ticinesi, da quando la Lombardia è tornata zona gialla, hanno deciso di approfittare per gustarsi una cena a base du sushi. Già di norma in molti si recano in Italia a mangiare asiatico, usufruendo dei numerosi all you can eat che si trovano sparsi al di fuori delle frontiere. E anche ora si sono rivolti ad essi, facendosi consegnare la merce in dogana.

Un processo che aveva fatto infuriare gli abitanti di Monteggio, in particolare il sindaco Piero Marchesi, che si erano lamentati per il via vai e per il poco rispetto delle norme di sicurezza stradale. Avevano più volte chiesto interventi e oggi l'Amministrazione Federale delle Dogane ha detto la sua.

"I collaboratori dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD) saranno presenti anche nelle ore serali ai valichi particolarmente toccati dal fenomeno. Il dispositivo si inserisce nell’ambito dello scambio di merce sulle aree doganali dell’AFD, in particolare di cibo d’asporto, ed è volto a preservare la sicurezza della popolazione e la viabilità nelle aree doganali nonché a permettere la corretta esecuzione del mandato AFD", si legge.

"L’invito alla popolazione è di rispettare le disposizioni del personale dell’AFD sul posto. Le disposizioni mirano specificatamente a preservare la sicurezza della popolazione e la corretta gestione della viabilità nell’area doganale, la quale non è idonea per essere utilizzata quale zona di scambio di merce. La popolazione è pregata di rispettare le indicazioni date dal personale dell’AFD presente ai valichi. La misura è volta a facilitare la gestione di un traffico ordinato e sicuro nelle aree ufficiali dell’AFD, nel pieno rispetto del principio della libera circolazione delle persone", prosegue.

Ma si può o non si può farsi consegnare il sushi alla dogana? "Ricordiamo che le merci introdotte nel territorio doganale sono soggette all’obbligo doganale. In particolare per il cibo da asporto ordinato in Italia vi sono specifiche prescrizioni da seguire. In caso di consegna in Svizzera da parte di ristoranti ubicati su suolo italiano, tutti i prodotti devono essere sdoganati all’importazione nel traffico commerciale. Se il cliente ritira invece i prodotti direttamente in Italia, li può importare in Svizzera nel traffico turistico (con diritto alla franchigia di 300 franchi). Particolare attenzione va prestata alle attuali disposizioni in vigore su suolo italiano in merito alle restrizioni legate al Covid-19". Ovvero, senza tampone non si entra in Italia. 

Per ora, la presenza degli agenti sarà rinforzata a Ponte Tresa, Ponte Cremenaga e Fornasette, spiega il CdT.

Tra l'altro, anche il direttore del MAT Mirko D'Urso è intervenuto sul tema con una significativa presa di posizione: "Questa cosa del sushi al confine proprio non la capisco. Se sei in difficoltà economica direi che forse sarebbe meglio evitare di ordinare il Sushi e se invece te lo puoi permettere hai il dovere morale, almeno in questo momento così delicato, di ordinarlo in Svizzera!". 

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