Parla Domenico Amodeo di The Good Wave, che ha lanciato una petizione capace di raccogliere in pochi giorni quasi 1'100 firme per cambiare le basi legalii riguardanti i criteri di accesso e l'erogazione agli aiuti
BELLINZONA - Hanno proposto una petizione, un articolato documento, per modificare le basi legali riguardanti i criteri di accesso e l'erogazione delle indennità. In un paio di settimane hanno raccolto quasi 1'100 firme. Il gruppo The Good Wave, fondato dal video maker Domenico Amodeo, è composta da designer, programmatori, videomaker, operatori culturali, artigiani, titolari di ditte individuali o altre forme giuridiche della PMI. Amodeo è stato spesso in contatto con politici, soprattutto del Consiglio nazionale, per portare le sue idee a Berna.
Fra le proposte, vi sono la modifica delle soglie di accesso unica in soglie multiple con indennità progressive (dal 405 in poi indennizzo del 100%), con la possibilità di chiederle retroattivamente, dal 1o settembre 2020 sino al 31 dicembre 2021, modifiche relative ai casi di rigore (l'estensione settoriale verso l’indotto di filiera), l'eliminazione delle fasce soglia e il versamento del 100% dello stipendio a tutti in merito alle indennità di lavoro ridotto. Insomma, varie idee che vogliono aiutare in particolar modo i piccoli imprenditori.
Saranno accolte? "Ho avuto molti riscontri positivi, di disponibilità al dialogo e fattivo, da molti nostri politici, Consiglieri Nazionali e rappresentati di categoria. Se tale iniziativa poi avrà dei frutti anche sul piano concreto e legislativo, lo scopriremo nei prossimi giorni, alla fine della sessione primaverile, il 19 marzo", ci scrive Amodeo. "So anche forse di essere una voce fuori dal coro, ma auspico tuttavia che l’iniziativa possa fungere anche da esempio per i giovani e per quelle persone sfiduciate e deluse dalla politica e dai politici. L’apertura al dialogo in modo propositivo, e non sempre meramente critico e di bandiera, è la chiave per poter contribuire, per ognuno di noi, in modo costruttivo al nostro futuro".
Non è stato semplice farsi ascoltare da tutti, confida. "Negli ultimi mesi sono venuto a contatto con numerose realtà imprenditoriali, indipendenti, professionisti, ristoratori e PMI e ho sentito la necessità e il dovere, nei limiti dei miei diritti e delle mie possibilità, di offrire il mio contributo per migliorare la grave situazione in cui molte realtà versano. Tuttavia, non è stato facile convincere. Molti sono sfiduciati nei confronti della politica. Molti addirittura depressi e demotivati, a dimostrazione degli effetti anche psicologici a cui queste difficoltà portano. Molti hanno paura ad esporsi. Per un professionista dire apertamente e pubblicamente di essere in difficoltà può creare dei problemi, può sminuire la propria immagine e in alcuni casi ridurre nei confronti dei propri clienti il potere contrattuale. Non è stato per niente facile convincere a mettere il proprio nome o la faccia in questa iniziativa".
Se al Nazionale il dibattito potrebbe parere favorevole alle idee di The Good Wave, così non è per gli Stati.
Il destinatario iniziale della petizione è "l’autorità cantonale che ha il potere di sopperire alle lacune evidenti delle imposizioni federali, ma il destinatario finale è l’autorità federale che attraverso il parlamento deve porre le basi legali per ridefinire i criteri e i principi di riferimento a cui i Cantoni sono comunque referenziati. Le proposte sono state elaborate, in collaborazione e condivisione, da diversi professionisti e titolari di impresa provenienti in modo trasversale da aree geografiche e da settori commerciali diversi e con competenze professionali differenti. Non da politici o professionisti di governo, ma da designer, programmatori, videomaker, operatori culturali, artigiani, titolari di ditte individuali, Sagl o altre forme giuridiche delle PMI".