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06.10.2021 - 14:490

"Non ci sto a farmi passare delinquente"

Il presidente di TiSin prende posizione: "In futuro, avrò molto da dire. Più che dei lavoratori sono preoccupati di non perdere la poltrona"

MENDRISIO – "Poro TiSin, tutti a Mendrisio per dire no al dumping salariale". È l'invito dell'Unione dei Sindacati Svizzeri Ticino e Moesa. Attraverso un comunicato, l'USS ha invitato la popolazione a partecipare alla manifestazione in programma sabato a Mendrisio. "NO al dumping salariale. NO allo sfruttamento. NO alla deriva sociale. NO a chi calpesta la dignità  dei lavoratori. NO a chi bara facendo finta di essere in buona fede. NO a chi approfitta di vuoti legislativi, e specula su un territorio industriale ed economico fragile e facile preda di indegni appetiti. NO a chi se ne frega delle leggi, della volontà popolare, della costituzione, della solidarietà tra esseri umani prima, e tra lavoratori poi. NO NO NO. Cento volte NO!", si legge nel testo.

"Con questa manifestazione, il mondo sindacale, quello vero, vuole denunciare e lottare contro maldestri (e farlocchi fin che si vuole), ma pericolosissimi pseudo “contratti collettivi di lavoro” che hanno invece quale unica finalità quella di aggirare la Legge sul salario minimo, manipolare e ricattare i lavoratori con un esplicito aut-aut: o accetti questo contratto o sei licenziato! Aprendo la porta ad una spregiudicata spirale al ribasso, inaccettabile socialmente, e dannosa per tutto il tessuto economico del territorio (...)".

Il motivo scatenante della manifestazione, si sa, è il contratto collettivo firmato dal sindacato TiSin con tre aziende del Mendrisiotto. Il presidente dell'organizzazione si dice "curioso di sapere ciò che verrà detto sabato. La seguirò? Me ne frego, onestamente. Leggerò il giorno dopo ciò che scrivono i giornali, poi vedremo se sarà il caso di prendere posizione. È chiaro che è una manifestazione organizzata contro di me, contro TiSin. Ma è anche piuttosto chiaro che i protagonisti intendono distogliere l'opinione pubblica delle politiche vergognose al ribasso che per anni hanno sottoscritto. Parliamo – e lo so bene - di condizioni da fame di cui sindacati e sindacalisti sono perfettamente al corrente".

"C'è gente – prosegue a Liberatv – che dovrebbe sciacquarsi la bocca. Abbiamo firmato un contratto con tre aziende in difficoltà. Abbiamo parlato con 800 lavoratori e siamo pronti a dimostrarlo. E nessuno di questi è pirla. Nessuno mi ha preso a male parole. Parliamo di persone che fanno valere i propri diritti. Piuttosto, chiediamo a questi organizzatori della manifestazione come mai c'è uno scollamento con la base dei lavoratori. Un motivo ci sarà".

E ancora: "Gargantini dice a noi che 'rubiamo' 4/5 franchi dalla busta paga dei lavoratori? A parte il fatto che a nessun lavoratore viene trattenuto niente, sono sicuri Gargantini e soci di non voler spiegare i 50/60 franchi mensili che vengono trattenuti ai lavoratori di una grossa azienda? Per me e di me possono dire quello che voglio, ma non ci sto a farmi trattare da delinquente. Guardassero in casa loro prima di accusare un neo sindacato! Ho la sensazione che più che essere preoccupati degli interessi dei lavoratori, sono più preoccupati di perdere la poltrona. E forse hanno pure i loro validi motivi".

"In futuro avrò molto da dire – aggiunge –. Io sono qui, alla luce del sole. Pronto anche a un dialogo e confronto, nel caso lo volessero. Cosa rispondo a chi invoca un'azione dell'ispettorato del lavoro? Spero che faccia un lavoro molto molto serio. Ma che verifichi anche tutti i contratti firmati da questi signori". 

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