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Cronaca
06.10.2021 - 17:260

“Che bello è...” questo nostro gioiello. Ma deve restarlo!"

Lo sfogo del 'pres': "Chi dice di amare l'Ambrì non può permettersi certe cose. Inutile dare le pacche sulle spalle al presidente se..."

*Lettera aperta ai tifosi dell'Ambri di Filippo Lombardi

Dall’11 di settembre ad oggi abbiamo ricevuto migliaia di complimenti per la nuova Gottardo Arena, e per essere riusciti ad aprirla in tempo, anche se ancora incompleta, contro tutti i gufi che scommettevano contro di noi. Grazie di cuore, a nome dell’HCAP e dei suoi dirigenti, collaboratori e giocatori, a tutti coloro che hanno lavorato duro per realizzare questo miracolo, grazie al nostro pubblico che si è immediatamente innamorato di questo gioiello. Possiamo con convinzione cantare di nuovo quanto sia “bello uscir di casa per andare alla (nuova) pista a veder l’Ambrì-Piotta”! La pista è bellissima, la squadra gira, il pubblico c’è, il tifo della Curva ha ormai contagiato anche le tribune grazie all’architettura che più di priman unisce tutti i settori attorno al ghiaccio, in un continuo abbraccio ai ragazzi che si battono per la nostra maglia.

Ma attenzione: questo MIRACOLO va difeso con i denti, affinché duri! Va difeso dal rischio della superbia sportiva: non siamo diventati di colpo miliardari e campioni. Siamo sempre noi, l’Ambrì-Piotta operaio e umile, che deve battersi con grinta e con il pugnale fra i denti contro avversari blasonati e in grado di comprarsi più talento di noi. In questo sposo al 200% la filosofia di Luca Cereda: ricordiamoci da dove veniamo, godiamoci il momento, ma non diventiamo mai arroganti. I tempi difficili possono tornare, e noi dovremo essere pronti ad affrontarli nella Gottardo Arena esattamente con la stessa tenacia con cui li abbiamo affrontati per decenni nella vecchia e fredda Valascia.

Ma il miracolo va difeso anche materialmente dal rischio di degrado che potrebbe rapidamente colpire la nuova struttura se la trattiamo come la vecchia. In queste prime cinque partite – al netto dei problemi oggettivi dovuti alla situazione ancora provvisoria – abbiamo vissuto una sorta di gioiosa anarchia da “porte aperte permanenti” perché tutti avevano il piacere di scoprire la nuova casa. Ma già nel derby di venerdì scorso la situazione è degradata. Certi danneggiamenti – che purtroppo si mettono in conto nel settore ospiti, pur se denotano una evidente maleducazione e una inaccettabile gelosia verso i “contadini” che hanno finalmente una casa al passo coi tempi – sono inaccettabili se riscontrati anche nel resto dello stadio. Il furto di bevande o addirittura di materiale della prima squadra ci rende poi davvero furibondi

Chi proclama di “amare l’Ambrì” NON PUÒ permettersi certe cose. Chi non sa come comportarsi e danneggia la società invece di aiutarla è pregato di starsene a casa! Non servono a nulla le pacche sulle spalle del presidente, se poi non si rispetta lo sforzo immane del club e il lavoro di tutto il suo personale. La nuova Arena è la nostra nuova casa: trattiamola davvero come casa nostra! Quattro anni fa abbiamo cambiato la nostra strategia sportiva e oggi cominciamo a goderne i frutti. Ora abbiamo fatto una svolta epocale nell’infrastruttura. Ma dobbiamo cambiare anche la nostra mentalità di utenti. Perché vogliamo che il nostro gioiello resti tale, non che divenga una rovina dopo pochi anni!

Di conseguenza entrano da subito in vigore alcuni adeguamenti del Regolamento dello stadio (adottato dalla Valascia Immobiliare SA), che vengono spiegati sotto. Vengono applicate alcune restrizioni rispetto alle prime partite, che erano già in elaborazione ma che ora si impongono assolutamente. In cambio la società si impegna ad offrire nuove proposte “food & beverage” all’esterno dello stadio, in particolare a favore del pubblico degli spalti. Chiedo a tutti di capire il senso e lo scopo di queste regole, e di aiutarci affinché per i prossimi decenni rimanga “bello uscir di casa per andare alla pista a veder l’Ambrì-Piotta”. Grazie!

*presidente HCAP

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