CRONACA
Quei centri test senza igiene e personale qualificato. Uno era dentro un negozio di scarpe!
I Cantoni hanno fatto chiudere diversi centri privati nati per sopperire al sovraccarico di farmacie, studi medici e ospedali nel testare le persone. In Ticino non è ancora successo

BERNA - In due anni di pandemia il mondo dei test, antigenici e non, è giocoforza diventato un businnes che molto hanno cavalcato. Se i Cantoni sono in difficoltà col gran numero di test (basti pensare che dal 27 dicembre al 2 gennaio, in tutta la Svizzera sono stati eseguiti 312'162 test PCR e 96'364 test rapidi), qualcuno ha pensato di approfittarne creando centri test privati.

Attualmente le farmacie che svolgono i tamponi sono 460 in tutto il Paese, riporta la SonntagsZeitung, oltre a studi medici e ospedali.

Ma questi centri sono a norma e sicuri? Non sempre, se è vero che Svitto, Zurigo, Lucerna, San Gallo, Turgovia, Sciaffusa e Grigioni e Argovia (addirittura per 12 volte) li hanno fatti chiudere. Da noi in Ticino non è dunque ancora successo.

I motivi sono diversi, da personale senza guanti e mascherine, mancanza di separazione tra le varie postazioni di test, assenza di disinfettante a test eseguiti in maniera approssimativa, goffaggine nel maneggiare gli strumenti. 

Il caso più curioso a Basilea, dove un centro si trovava dentro un negozio di scarpe e chiavi! 

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