CRONACA
Fermate nel Mendrisiotto, ci vorranno... 12 anni! "Inaccettabile"
L'Ufficio Federale dei trasporti ha fatto sapere che la modifica di orario, decisa a seguito di una mozione di Marco Romano, non verrà sottoposta al Parlamento prima del 2026. Rigamonti: "Misura chiesta da esecutivi che rappresentano 50mila persone"

MENDRISIO - Il Mendrisiotto aveva esultato per la decisione di Berna di ripristinare le fermate per i treni a lunga percorrenza sul suo territorio, ma non aveva affatto messo in conto che il provvedimento potrebbe slittare addirittura a tra diversi anni, comunque dopo il 2026.

La doccia fredda è arrivata con una risposta dell'Ufficio Federale dei trasporti al Corriere del Ticino, che sollecitava per capire le tempistiche dell'intervento. 

Il via libera al ritorno alle fermate nella regione di confine è stato dato a seguito di una mozione di Marco Romano, la quale, viene spiegato, "è stata accolta dal Parlamento nell’ultima sessione. L’UFT la attuerà nell’ambito del consolidamento del programma di offerta 2035 che sottoporrà al Parlamento nel 2026 con il messaggio relativo alla prossima fase di ampliamento". Dunque, tutto fermo per almeno tre anni. E poi, si vedrà.

Insomma, il ripristino delle fermate potrebbe dover attendere una dozzina d'anni. 

"È inaccettabile che le ferrovie ci mettano 12 anni ad implementare una misura di orario", tuona al giornale Andrea Rigamonti, presidente della Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio, il quale fa notare come la modifica "è stata chiesta dai quindici Municipi dell’agglomerato del Mendrisiotto e Basso Ceresio, che includono 50mila abitanti". La speranza, nel Mendrisiotto, è che si possa accelerare coi tempi.

 

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