CRONACA
241 morti e 4'000 feriti gravi sulle strade svizzere. L'UPI: fermiamo l'ecatombe
"L’ultima volta che i dati sono stati altrettanto alti risale al 2015 per gli incidenti mortali e al 2014 per i danni gravi alle persone"
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BERNA - L’Ufficio prevenzione infortuni (UPI) si dichiara “preoccupato per l’andamento negativo del numero di danni gravi alle persone sulle strade svizzere nell’ultimo anno. In base ai dati presentati oggi dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), il numero dei morti e feriti gravi è aumentato rispetto all’anno precedente. Tale segnale va preso sul serio ed esige che tutti gli attori della sicurezza stradale uniscano le forze per invertire la tendenza”. 

Secondo le statistiche pubblicate dall’USTRA, si legge in una nota stampa dell’UPI “nel 2022 il numero di morti sulle strade svizzere è aumentato del 20% rispetto all’anno precedente, salendo a 241. A queste si aggiungono 4000 persone rimaste ferite gravemente (aumento del 2%). L’ultima volta che i dati sono stati altrettanto alti risale al 2015 per gli incidenti mortali e al 2014 per i danni gravi alle persone.

L’UPI è preoccupato per l’andamento negativo. Al fine di determinare i motivi precisi di tale aumento, l'UPI analizzerà attentamente queste statistiche per poter definire le misure più pertinenti per invertire la tendenza attuale. In base al suo mandato federale per la prevenzione e la coordinazione, all'UPI spetta un ruolo centrale in questo ambito.

È tuttavia essenziale che tutti gli attori della sicurezza stradale si muovano nella stessa direzione. “I decisori, i proprietari delle strade e gli operatori della prevenzione devono unire le forze affinché le strade svizzere diventino più sicure per chiunque le usi, a prescindere dal loro mezzo di locomozione”, sottolinea Stefan Siegrist, direttore dell’UPI”.

 

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