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Cronaca
22.03.2023 - 11:290

Chiare, fresche e dolci acque anche nel 2022 in Ticino

Il Laboratorio cantonale ha diffuso i risultati di ispezioni e controlli svolti durante lo scorso anno, che hanno evidenziato la qualità delle acque potabili nel nostro Cantone ma anche le fragilità del comparto idrico

BELLINZONA - I risultati confermano l’eccellente qualità dell’acqua potabile distribuita in Ticino. Anche nel 2022 il Laboratorio cantonale ha eseguito numerose attività ispettive e analitiche volte a sorvegliare la qualità dell’acqua e l’implementazione del controllo autonomo da parte delle aziende d’acqua potabile del nostro Cantone.

Durante il 2022 si sono avuti 10 casi di non potabilità che hanno coinvolto 9 aziende e 10 comprensori. Tre casi sono stati originati da infiltrazioni di acque contaminate nelle strutture, 2 panne al sistema di trattamento, 2 casi di intorbidimento dell’acqua (uno dovuto a lavori alle sorgenti e uno dovuto a lavori nella rete di distribuzione), 2 a causa di incendi nelle zone di captazione e un caso di inquinamento chimico a causa di infiltrazioni nella rete di distribuzione durante lavori di sostituzione condotte. La non potabilità può essere dichiarata anche a titolo precauzionale.

L’ispettorato acqua potabile ha effettuato un totale di 55 ispezioni di acquedotti comunali, di cui 33 ispezioni complete e 22 ispezioni parziali, in aggiunta, come ogni anno, è stata monitorata la qualità microbiologica e la torbidità dell’acqua servita alle utenze. In totale, sono stati prelevati 823 campioni, di cui 24 (2.9%) risultati non conformi a causa del superamento del valore massimo dei batteri E. coli e/o Enterococchi. Tre di questi campioni (0.4%) hanno portato alla dichiarazione di non potabilità dell’acqua a causa dell’alto contenuto di batteri.

Il tenore di arsenico è stato misurato nell’acqua in rete proveniente da 29 comprensori, dove vi è una presenza naturale di arsenico. Tutti i campioni hanno mostrato un tenore di arsenico inferiore al valore massimo di 10 µg/L fissato dalla OPPD.

In totale sono state emesse 25 notifiche di contestazione, di cui il 20% a seguito di interventi ispettivi e l’80% a seguito di analisi.

Come ogni anno è stato infine eseguito il monitoraggio dell’acqua di falda (non considerata acqua potabile) per identificare precocemente variazioni della qualità. Per questo sono stati prelevati in totale 72 campioni, corrispondenti a tutte le falde dalle quali si emunge acqua potabile e alle 4 captazioni a lago (Ceresio). Per quanto riguarda i parametri d’interesse generale, segnatamente la caratterizzazione della mineralizzazione dell’acqua, la qualità microbiologica e il contenuto di residui inorganici, le analisi non hanno evidenziato particolari problemi e i risultati sono in linea con gli scorsi anni. Metalli e metalloidi di particolare valenza tossicologica come arsenico, cadmio, mercurio, piombo e uranio sono risultati assenti o rilevabili a livello di sottofondo. Nelle principali falde ticinesi i composti organici volatili (COV) sono fortunatamente rilevabili solo a livello di tracce (salvo alcune eccezioni).

In 32 campioni su 72, pari al 44% delle captazioni d’acqua sotterranea investigate, è stata riscontrata la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Con un’unica eccezione, i valori misurati sono risultati di molto inferiori agli attuali limiti di legge. Le analisi hanno evidenziato un solo caso problematico dove nell’acqua greggia sono stati misurati dei tenori di PFOS e PFHxS superiori al valore massimo dell’OPPD. Si tratta di un caso già conosciuto, e grazie ad un impianto di trattamento a carboni attivi, l’acqua distribuita in rete soddisfa pienamente i requisiti di potabilità. Si segnala inoltre che in un secondo pozzo di captazione è stata riscontrata una presenza significativa di acido perfluoro-butanoico (PFBA) per il quale non c’è attualmente un valore massimo.

Anche nel 2022 i metaboliti R471811 e R417888 del clorotalonil si confermano tra le sostanze maggiormente presenti nell’acqua di falda (nel 60%, rispettivamente 10% dei casi). In 4 captazioni, il metabolita R471811 ha superato i 0.1 µg/L. In seguito alla recente introduzione del valore massimo nell’OPPD, lo ione perclorato è stato monitorato capillarmente nelle acque sotterranee ticinesi, risultando praticamente assente o comunque sotto il limite di rilevabilità analitico.

Per quanto riguarda le microcistine, soltanto [d-Asp3, (E)-Dhb7]-RR prodotta dal cianobatterio Planktothrix rubescens è stata osservata a livello di tracce nell’acqua greggia di tre delle quattro captazioni investigate.

Si segnala in conclusione che il Laboratorio cantonale ha collaborato con l’associazione acquedotti ticinesi (AAT) per la preparazione di un manuale (AQUATI 2.0) per aiutare le aziende nella redazione del proprio concetto di controllo autonomo (basato sulla W12).

Grazie ad una continua evoluzione delle tecniche analitiche, le sostanze che possono essere ricercate nelle nostre acque sono in continuo aumento. Quest’aspetto, legato all’evoluzione delle conoscenze tossicologiche, rende i requisiti per l’acqua potabile sempre più alti. In questo modo, la qualità delle nostre acque è in continuo aumento, ma nel contempo questo aspetto rappresenta una grossa sfida per le aziende di approvvigionamento idrico che devono adattare i propri trattamenti di conseguenza.

Anche per il 2022 i risultati confermano l’eccellente qualità dell’acqua potabile distribuita nel nostro Cantone. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad un’intensa attività di controllo, unita all’impegno delle Aziende acque potabili e dei Comuni nell’implementazione del proprio controllo autonomo e nell’attuare le misure di miglioria. I risultati mostrano però anche la fragilità del nostro comparto idrico (in particolare nel sottosuolo) rispetto all’attività umana e confermano l’importanza di tutelare questo bene preziosissimo.

 

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