CRONACA
Ventuno ticinesi bloccati a Rodi. "Non è previsto un rimpatrio. Con noi undici bambini"
Due giorni fa hanno dovuto lasciare l'albergo dove erano ospiti e adesso si trovano sfollati in una scuola. "Non ci sono brandine, dormiamo per terra. Dalla Svizzera nessuno ci dà risposte o aiuto"

RODI - A Rodi divampa da giorni un grosso incendio e un gruppo di ventun ticinesi si trova bloccato sull'isola. Tra loro ci sono undici bambini, al momento alloggiano in una scuola. La situazione è drammatica, come racconta una donna a tio.ch

Il rogo è scoppiato cinque giorni fa, ma solo dopo tre giorni hanno dovuto lasciare l'albergo dove erano ospiti. Hanno dovuto percorrere un paio di chilometri a piedi prima di trovare un bus che li ha condotti a prendere una nave che li ha condotti a Rodi Città nel loro rifugio attuale, che non è del tutto agevole con dei bambini piccoli. 

"Ci troviamo all'interno di una scuola, senza brandine. Dormiamo sul pavimento con 11 bambini. Non c'è una sola persona alla quale possiamo chiedere informazioni o aiuto. L'unica persona di riferimento è il direttore della scuola, ma anche lui non è al corrente dei fatti. Ci sono dei ragazzi che si sono attivati volontariamente per portarci un po' da bere e da mangiare. Ma oltre a ciò, niente", ha spiegato la donna.

Come logico in questi casi, hanno provato a contattare le autorità svizzere, ma dal consolato o dal ministero degli esteri nessuna notizia confortante: è stato loro detto che al momento non è previsto un rimpatrio. Difficile anche trovare un volo, dato che sull'isola sono bloccate davvero molte persone, forse una decina di migliaia. Insomma, una vacanza che si è trasformata in un incubo che non si sa quando finirà.

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