Gli ultimi istanti della vittima più giovane dell’incidente ferroviario confermano che la sorveglianza a vista era una prassi abituale e che istruzioni pericolose erano regolarmente impartite agli operai
BRANDIZZO - Un video, girato poco prima della tragedia, documenta gli ultimi istanti di vita delle vittime dell’incidente ferroviario di Brandizzo (Torino), che nella notte tra il 30 e il 31 agosto è costato la vita a cinque operai della Sigifer. Il filmato, che dura in tutto poco meno di 7 minuti, è stato girato da Kevin Laganà, 22 anni appena, il più giovane della squadra (GUARDA IL VIDEO). Rintracciato su un profilo social del ragazzo, al momento si trova presso la procura di Ivrea, consegnato dall'avvocato della famiglia del giovane rimasto ucciso dal passaggio del convoglio pochi minuti dopo.
Nelle immagini si vedono alcuni operai al lavoro intenti a rimuovere il pietrisco sotto i binari, e si sente la voce del capo scorta Antonio Massa, attualmente indagato, dire: "Ragazzi se vi dico 'treno' andate da quella parte, eh?”. Il filmato prova dunque che la sorveglianza "a vista" era una prassi tanto consolidata quanto pericolosa. I due responsabili, Massa e Gilardin Gibin erano stati informati che su quella linea doveva ancora passare almeno un treno in ritardo. Si sente qualcuno affermare: "Noi possiamo vedere il segnale, voi prendete le misure, io guardo il segnale e appena dico via...", poi si ode un fischio e "uscite da quella parte perché i treni passano qua, dovrebbero passare gli ultimi treni". A quel punto Kevin chiede: "Questo (binario) è già interrotto?”. La voce risponde affermativamente, e il ragazzo prosegue: "Quindi possiamo metterci sopra lo spezzone e bonificarcelo?”. La replica è “No, passa l'autoscala, una volta che passa l'autoscala va bene”.
All’esortazione di Massa di “scappare” al segnale, Laganà sorride; subito dopo un’altra voce ripete: “Allora ragazzi, se arriva il treno da che parte passate? " e il giovane risponde ridendo: “Di qua”, indicando la staccionata alle sue spalle. Dalle immagini si evince un clima di lavoro disteso e gioviale, con i colleghi che si scambiano battute di spirito. Kevin quindi chiude il video con queste parole: "Ciao ragazzi ci vediamo alla prossima, metterò un Tik Tok fra un paio di giorni".
Per i legali della famiglia del giovane le immagini sono decisamente utili per la ricostruzione dei fatti, in quanto provano quello che era evidentemente un “modus operandi" tutt’altro che occasionale, con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose.