Il "cappello rosso" è precipitato da uno dei grattacieli simbolo di Milano. Zona transennata e metro chiusa. Nessun ferito, ma evacuata l’area: 2mila dipendenti in smart working
MILANO - Grande paura a Milano nelle prime ore di oggi lunedì 30 giugno, quando l’insegna rossa del gruppo assicurativo Generali è parzialmente crollata dalla sommità della Torre Hadid, nel cuore del quartiere CityLife. La struttura, alta 192 metri e sede milanese della compagnia, ospita quotidianamente circa duemila dipendenti. Nessuna persona è rimasta ferita, ma l’area è stata evacuata e la fermata della metropolitana M5 “Tre Torri” chiusa per motivi di sicurezza.
Secondo una prima ricostruzione, il gigantesco logo – installato nel 2018 a 177 metri d’altezza con l’ausilio di 15 voli di elicottero – ha ceduto improvvisamente, precipitando per diversi metri e incastrandosi nella parte superiore del grattacielo, frantumando i vetri di alcuni piani. Il boato è stato avvertito a distanza. "Abbiamo sentito un rumore fortissimo", hanno raccontato alcuni passanti a Fanpage.it.
I vigili del fuoco sono intervenuti con quattro squadre per mettere in sicurezza la zona, isolando l’area sottostante e transennando l’accesso pedonale. Anche la polizia locale è sul posto. Al momento, secondo fonti tecniche, non è escluso che l’insegna possa subire ulteriori cedimenti, ma si ritiene improbabile un crollo verticale completo: la struttura resterebbe ancorata al perimetro del terrazzo.
In una nota ufficiale, Generali ha confermato che “l’episodio è stato prontamente gestito con l’immediata messa in sicurezza dell’insegna stessa, senza danni a persone né a strutture circostanti”. L’azienda ha inoltre disposto lo smart working per tutti i collaboratori presenti nella sede milanese. Le cause del cedimento sono ancora oggetto di indagine.
Il “cappello rosso”, come era stato soprannominato per la sua forma iconica, era diventato un elemento riconoscibile dello skyline milanese. La Torre Hadid – soprannominata “lo Storto” per la forma avvitata – era stata inaugurata ufficialmente nell’aprile 2019 alla presenza del premier Giuseppe Conte, del sindaco Giuseppe Sala e dei vertici del Leone.
Un simbolo di modernità e di potere finanziario che ora, tra ironie e inquietudini, rischia di diventare anche emblema di scricchiolii strutturali e – chissà – aziendali. Di fronte, guarda caso, la sede milanese di Allianz.