L’ex ciclista professionista ora lavora nel Bellinzonese. "Cerco sempre di migliorare il tempo"
BELLINZONA – Mentre migliaia di frontalieri si trovano in coda per attraversare la dogana, c’è chi la Svizzera la raggiunge… in sella a una bici da corsa. Si chiama Martino Caliaro, ha 36 anni, vive a Ceresolo (sponda lombarda del Lago Maggiore) e ogni giorno pedala per 110 chilometri, andata e ritorno, per raggiungere il suo posto di lavoro a Sant’Antonino.
Una scelta di vita che ha raccontato al Corriere della Sera. “Il tragitto -racconta – è sempre uguale, ma ogni giorno è una nuova sfida. Provo sempre a migliorare il mio tempo, lo prendo come un allenamento. Chiaro, dipende sempre da traffico e condizioni meteo ma diciamo che la media è intorno ai 30 chilometri orari”.
Anche la scelta dell’abbigliamento non è casuale. “Uso bici da corsa marchiate Mario Cipollini e come abbigliamento tecnico scelgo quello svizzero, il migliore per l’inverno”. Ex ciclista professionista, Caliaro non è nuovo sfide ardue: nel 2015 ha battuto il suo record personale nelle 250 salite al Cuvignone.
Un consiglio ai tanti frontalieri che passano ore nel traffico? “In bici si può fare, ma attenti agli automobilisti. In tantissimi usano il cellulare alla guida. E si arrabbiano pure se glielo fai presente”.