Secondo i primi accertamenti, si tratterebbe di una specie proveniente dall’Africa subsahariana, probabilmente fuggita da un terrario
BELLINZONA – Mattinata di paura per il custode dei palazzi patriziali di Carasso, che mentre stava raccogliendo le foglie ha notato un movimento sospetto. All’inizio ha pensato a uno scherzo della vista, poi lo shock: tra i rami si mimetizzava un grosso ragno, una tarantola.
L’uomo, colto dal panico, ha subito allertato il picchetto della SPAB, la Protezione animali di Bellinzona. Un collaboratore dell’associazione lo ha guidato telefonicamente per bloccare l’animale ed evitarne la fuga, mentre gli ispettori si sono precipitati sul posto. Grazie a una tecnica appresa durante una formazione specifica, svolta lo scorso anno proprio per affrontare emergenze di questo tipo, la tarantola è stata catturata e messa in sicurezza.
Secondo i primi accertamenti, si tratterebbe di una specie proveniente dall’Africa subsahariana, probabilmente fuggita da un terrario privato della zona. Nessuno, però, ne ha denunciato la scomparsa. Preoccupante la vicinanza con l’asilo del quartiere: l’aracnide avrebbe potuto facilmente raggiungere il prato frequentato dai bambini. Pur non essendo di norma mortali, i morsi delle tarantole africane sono tra i più tossici e possono provocare gravi reazioni.
L’episodio rilancia il dibattito sulla detenzione di animali esotici nelle abitazioni ticinesi. Se è vero che il loro acquisto è spesso legale, altrettanto frequente è la scarsa competenza dei proprietari, che li scelgono più per vanto che per reale conoscenza. La SPAB mette in guardia: “Sono animali che richiedono strutture sicure e persone davvero preparate. Diversamente, mettono a rischio non solo la popolazione ma anche i soccorritori chiamati a intervenire”.
La tarantola, ora, è stata affidata a un’esperta aracnologa, in attesa che qualcuno ne rivendichi la proprietà. Intanto, resta la paura per un incontro che avrebbe potuto trasformarsi in un pericolo ben più serio.