CRONACA
Colpo di scena nel delitto di Garlasco: indagato l'ex PM Venditti, oggi presidente del Casinò di Campione
L'ex magistrato è sospettato di corruzione. Oggi la Guardia di finanza e i carabinieri hanno perquisito le sue abitazioni a Genova e Pavia
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CAMPIONE D'ITALIA - È finito sotto inchiesta Mario Venditti, 72 anni, presidente del Casinò di Campione d’Italia ed ex procuratore di Pavia. Il suo nome ricompare nell’ambito della nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, per il quale è già stato condannato in via definitiva Alberto Stasi.

Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari, dopo che a maggio, durante una perquisizione nella casa dei genitori di Andrea Sempio – amico del fratello di Chiara e unico indagato della riapertura del caso – è stato trovato un bloc notes con la scritta «Venditti gip archivia 20-30». Un appunto datato febbraio 2017, ritenuto sospetto dagli inquirenti, che fa ipotizzare un accordo illecito.

Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, oggi, venerdì 26 settembre, la Guardia di finanza e i carabinieri hanno perquisito le abitazioni dell’ex magistrato a Genova e Pavia. È l’unico tra le otto persone perquisite ad essere formalmente indagato.

Il nome di Venditti è legato da tempo al delitto di Garlasco. Nel 2017 e di nuovo nel 2020, da pm, aveva chiesto l’archiviazione per Sempio: la prima volta in seguito a un esposto della madre di Stasi, Elisabetta Ligabò; la seconda a partire da una nuova informativa dei carabinieri di Milano. In entrambi i casi il gip aveva accolto la richiesta. Lo stesso Venditti, in un’intervista televisiva, aveva spiegato di avere deciso «dopo 21 secondi», parlando di «prova scientifica infruttuosa» e della «carenza di riscontri oggettivi».

L’ex procuratore, andato in pensione nel 2023, è stato scelto dal sindaco di Campione, Roberto Canesi, per guidare la casa da gioco riaperta dopo il fallimento. A giugno di quest’anno il suo incarico è stato confermato dal consiglio di amministrazione fino al 2026.

Difeso dall’avvocato Domenico Aiello, Venditti a maggio aveva replicato parlando di «danno illecito» derivato da «notizie false e prive di riscontri», ribadendo la correttezza delle sue archiviazioni. Resta ora da capire se l’appunto trovato a casa Sempio avrà reali conseguenze giudiziarie o si rivelerà solo un dettaglio senza valore probatorio.

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