CRONACA
Vendemmia 2025, annata difficile per il Merlot ticinese
Piogge abbondanti, malattie fungine e diffusione del coleottero giapponese riducono quantità e gradazione delle uve. Valore della vendemmia in calo dell’8,3%
TiPress / Benedetto Galli

BELLINZONA - La Sezione dell’agricoltura del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e l’Interprofessione della Vite e del Vino Ticinese (IVVT) tracciano un bilancio tutt’altro che semplice per l’annata viticola 2025. Una stagione segnata da forte piovosità, pressione fitosanitaria elevata e dalla preoccupante espansione del coleottero giapponese ha infatti inciso sia sulla quantità sia sulla qualità delle uve, in particolare del Merlot.

Dal punto di vista climatico, la Svizzera italiana ha vissuto una stagione leggermente più mite della norma, con temperature primaverili che si sono protratte fino a inizio luglio e un’ondata di caldo tra metà giugno e inizio mese successivo. A fare davvero la differenza sono però state le precipitazioni: abbondanti su tutto il Cantone, superiori alla media e particolarmente marcate nel Mendrisiotto e nel Luganese. Nonostante ciò, il soleggiamento è risultato comunque superiore alla norma, soprattutto tra maggio e giugno, permettendo uno sviluppo vegetativo complessivamente regolare.

Il ciclo della vite ha seguito tempistiche precoci: germogliamento in linea con gli ultimi anni, fioritura anticipata e invaiatura già poco dopo la metà di luglio, come nelle annate più calde. Le piogge durante la fioritura hanno però compromesso l’allegagione, riducendo il potenziale produttivo, mentre tra agosto e settembre le temperature nella norma, associate a precipitazioni ancora elevate, hanno rallentato la maturazione e favorito un importante ingrossamento degli acini. La vendemmia del Merlot è iniziata nella prima settimana di settembre nelle zone più precoci del Bellinzonese e del Locarnese, per poi estendersi a Luganese, Mendrisiotto e valli verso la metà del mese.

Sul fronte fitosanitario, il 2025 è stato caratterizzato da una forte pressione di peronospora, comparsa già a maggio. Gli intervalli asciutti hanno inizialmente permesso di contenere la malattia, ma il finale di stagione molto piovoso ne ha favorito il ritorno, soprattutto nel Sottoceneri. In alcune parcelle sono stati osservati anche attacchi di “black rot” e antracnosi, mentre la pressione di oidio è rimasta moderata e sotto controllo. Il finale di stagione ha inoltre favorito lo sviluppo di marciume acido e botrite, mentre la Drosophila suzukii si è mantenuta su livelli generalmente bassi. A ciò si aggiungono i danni causati dagli ungulati, ancora una volta significativi in diverse zone viticole.

L’elemento più preoccupante è però l’espansione del coleottero giapponese (Popillia japonica), organismo di quarantena prioritario la cui lotta è coordinata a livello federale e internazionale. Nonostante le misure adottate dal Servizio fitosanitario cantonale e federale, l’insetto ha continuato a diffondersi verso nord. L’emergenza precoce, l’elevato numero di individui e la lunga durata dell’infestazione hanno reso difficile la protezione dei vigneti, causando in alcune parcelle danni importanti alla produzione. La strategia di lotta è ormai orientata al contenimento, con misure specifiche definite dall’Ufficio federale dell’agricoltura per limitare la diffusione della Popillia japonica nei Cantoni Ticino, Vallese e Grigioni.

In questo contesto, i numeri della vendemmia parlano chiaro. Nella Svizzera italiana sono stati raccolti complessivamente 4'787'534 kg di uva, di cui 3'670'643 kg di Merlot, con una gradazione media di 20,74 °Brix (86,27 °Oe). Escludendo le uve Merlot annunciate per la vinificazione in bianco (Blanc de Noir), la gradazione media determinante ai fini del prezzo è di 20,80 °Brix: circa mezzo grado in meno rispetto al 2024. Rispetto all’anno precedente, le uve Merlot consegnate sono diminuite di circa 500'000 kg; rispetto alla media dell’ultimo decennio, il calo è di circa 1,3 milioni di kg.

Sulla base di questi dati, l’IVVT ha fissato il prezzo base indicativo delle uve a 420 franchi al quintale. Il valore globale stimato della vendemmia 2025 è di circa 19,85 milioni di franchi per il Ticino e 20,11 milioni per l’intera Svizzera italiana, con una flessione dell’8,3% rispetto allo scorso anno.

La superficie vitata nella Svizzera italiana si attesta a 1'143 ettari, di cui 174 coltivati a uve bianche e 969 a uve rosse. Il Merlot si conferma saldamente la varietà di riferimento, con 855 ettari che rappresentano il 74,8% del totale. Il rapporto completo sulla vendemmia, con tutti i dati dettagliati su superfici, produzione e gradazioni, sarà pubblicato sul sito della Sezione dell’agricoltura nel corso del mese di febbraio 2026.

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