CRONACA
USI, si dimette la rettrice Lambertini. Balbi rettore ad interim
“Torno a dedicarmi all’attività di ricerca scientifica”, annuncia la dimissionaria. “La priorità è che tutto vada avanti in maniera calma, traghettando l’USI nel semestre primaverile”, assicura il neo designato alla guida dell’ateneo
Archivio TiPress

LUGANO – Cambio al vertice all’Università della Svizzera italiana. La rettrice Luisa Lambertini ha presentato le proprie dimissioni sia dalla carica di rettrice sia dal ruolo di professoressa all’USI. Il suo mandato si concluderà il 31 dicembre 2025; dal 1° gennaio 2026 il prorettore Gabriele Balbi assumerà la guida dell’ateneo in qualità di rettore ad interim, designato dal Consiglio dell’Università.

Lambertini, economista ed esperta di finanza internazionale nominata alla testa dell’USI nell’ottobre 2022, motiva la scelta con il desiderio di tornare a dedicarsi pienamente alla ricerca scientifica. "Ritorno a dedicarmi nuovamente all’attività di ricerca scientifica", afferma in una nota, definendo "un onore e un privilegio" l’aver servito l’USI e ringraziando colleghe e colleghi "per l’impegno e la professionalità dimostrati in questi anni".

Nel pomeriggio, il Consiglio dei politecnici federali ha confermato che, dal 2026, Lambertini tornerà a tempo pieno al Politecnico federale di Losanna (EPFL), dove era approdata nel 2007 e dove continuerà a occuparsi di ricerca e insegnamento nei settori della finanza internazionale, della macroeconomia e dell’economia politica.

A raccogliere il testimone alla direzione dell’ateneo sarà Gabriele Balbi, oggi prorettore e professore ordinario di Media studies all’Istituto di media e giornalismo della Facoltà di comunicazione, cultura e società. Storico dei media, con esperienze di ricerca e insegnamento in numerose università internazionali, Balbi fa parte del Rettorato da due anni: un’esperienza che considera decisiva per affrontare i prossimi mesi.

"Il mio incarico durerà il tempo necessario a trovare la nuova figura di rettore o rettrice, parliamo di alcuni mesi", spiega Balbi, che rivendica come parola d’ordine la "tranquillità". "La mia priorità è che tutto vada avanti in maniera calma, traghettando l’USI nel semestre primaverile". In questa fase, aggiunge, si concentrerà soprattutto sulla gestione dei dossier già aperti e dei numerosi progetti in corso, selezionando quelli più urgenti e strategici.

Nessuna rivoluzione in vista, insomma. "Spesso siamo abituati a considerare una persona sola al comando come essenziale. Ma un’università è molto di più", sottolinea il rettore ad interim. Balbi ricorda la struttura collegiale dell’USI – Consiglio dell’Università, Rettorato, Senato accademico, consigli di facoltà, servizi e strutture amministrative – e insiste sul fatto che il "core business" dell’ateneo, ovvero studenti, docenti e ricercatori, continuerà a lavorare come sempre.

In questo quadro, la Programmazione 2025-2028 non verrà rimessa in discussione: "Alcuni obiettivi li abbiamo già raggiunti, su altri stiamo lavorando. In questi mesi di interimato non mi discosterò dalla pianificazione definita", afferma Balbi, convinto che la partenza di Lambertini non causerà "grandi scossoni".

Quello della rettrice è il secondo avvicendamento ai vertici in pochi anni, ma Balbi non teme ripercussioni sull’immagine dell’USI. "In questi anni, dati alla mano, il numero di studenti ha continuato a crescere e l’USI si è ingrandita in tutte le sue facoltà", osserva, ricordando come la scelta di Lambertini sia legata alla volontà di tornare alla ricerca accademica all’EPFL. "È una decisione personale che va rispettata e un caso profondamente differente rispetto al precedente. Credo e spero che, a livello di immagine, l’USI non ne soffra".

Sul piano personale, il nuovo ruolo imporrà qualche aggiustamento, ma senza strappi. "Forse insegnerò un po’ di meno, magari gli studenti saranno contenti di vedermi meno in classe", scherza Balbi. L’obiettivo, ribadisce, è uno solo: garantire continuità alla vita dell’ateneo fino all’arrivo del prossimo rettore o della prossima rettrice.

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