VICENZA - Si dice sempre che dopo una certa età è difficile, se non impossibile, trovare un posto di lavoro se per un motivo qualsiasi di resta disoccupati. A Vicenza un imprenditore ha voluto fare qualcosa di totalmente opposto, assumendo alcuni suoi amici di infanzia e compagni di scuola nella sua azienda che produce burro, dando una nuova possibilità a vari lavoratori quasi sessantenni.
Negli ultimi due o tre anni, infatti, ha dato spazio nella sua realtà a persone che erano in difficoltà a causa del Covid, precedentemente attive nell'edilizia o nel settore dell'oro, anche come partite IVA, campi che hanno conosciuto una crisi.
L'azienda di Roberto Brazzale, attiva nel campo caseario, ha vinto le reticenze di alcuni ex compagni a reinventarsi a quasi 60 anni nel campo alimentare, e a guadagnarne non è solo il fatturato bensì anche il clima. Tutte le mattine, ha raccontato al Quotidiano Nazionale, lui e i suoi compagni di scuola prendono il caffè insieme, in ufficio, in una sorta di club che chiama scherzosamente "vietato ai minori di sessant'anni".
Ed anzi, a suo avviso "i sessanta sono i nuovi quaranta". Tanto più che i giovani lo hanno deluso: "Negli ultimi tre anni abbiamo sviluppato nuovi filoni d’attività. Avevamo in prova alcuni giovani tra i 20 e i 30 anni, che hanno portato risultati deludenti. Nel frattempo ascoltavo le difficoltà lavorative di alcuni amici e la voglia di cambiare di altri: stiamo parlando di veri fuoriclasse, professionisti con spiccate doti comunicative e tanta energia da spendere in nuove avventure. Accoglierli in azienda è stata la scelta migliore che potessi fare". Ha puntato su persone conosciute, amici dei tempi, che avevano ancora voglia di impegnarsi nl lavoro, con cui non ha mai perso i contatti. Ed è stata una scelta vincente.
Una bella storia che parla di rivincita e voglia di ripartire dopo una certa età, supportata da un imprenditore che ha voluto puntare su persone conosciute e in difficoltà e che è la dimostrazione che, a volte, anche passati i cinquanta anni si può avere una nuova vita lavorativa completamente nuova. Peraltro, l'azienda qualche anno fa ha premiato anche i neogenitori, concedendo, oltre al bonus bebè, un congedo parentale al 30%.